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L'ultima volta del mitico "Land Rover Defender"

I tempi cambiano, le auto e il mercato dei motori si adeguano. Così, dopo ben 70 anni di attività all’inizio del prossimo anno cesserà la produzione della storica “Land Rover Defender“. E proprio qualche giorno fa è uscito dalle linee di produzione di Solihull, Regno Unito, l’ultimo Land Rover Defender; l’azienda – che detiene anche il marchio Jaguar – ha prodotto gli ultimi mezzi: coronamento di un’epoca di onesto servizio per questo mitico e spartano fuori strada che dal 29 Gennaio di quest’anno non c’è più.

Va così in pensione un’icona, un simbolo di un’intera generazione, un mezzo che ha fatto la storia mantenendo intatte le sue caratteristiche per ben 70 anni: scocca in lastre di alluminio, parabrezza senza inclinazione, un portapacchi adatto per trasportare bauli, una ruota di scorta appesa fuori dalla porta sul retro. Senza dimenticare la facilità nell’adoperarlo in qualsiasi contesto e, cosa non meno importante, nella manutenzione. Solidi come una roccia infatti, questi “bestioni” del gruppo Jaguar non necessitavano quasi mai di manutenzione e, anche qualora servisse, si poteva fare benissimo a meno del meccanico.

Protagonista inoltre dei teatri di guerra del secolo scorso, è stato impiegato come mezzo di servizio dalla Croce Rossa in zone di crisi in tutto il mondo e da Lara Croft nel film Tomb Raider, giusto per dirne uno. A “morire” non è solo un simbolo, un pezzo di “brand” di un’azienda che tuttavia ha già annunciato l’arrivo, dal 2018,  di un nuovo “degno” sostituto.  A morire è un pezzo di storia di cui tanto si ricorderà e che non può e non potrà certo passare inosservata. Ma è risaputo, e in genere il tempo ce lo ricorda puntualmente, che non tutto il male vien per nuocere e dalla storia si può sempre ricominciare più forti che mai. Cosa che sicuramente il gruppo Jaguar farà dal 2018, con modelli adeguati ai tempi e alle normative sui trasporti vigenti e, chissà, magari in stile un po’ retrò.

Una delle cause dello stop infatti è dovuta proprio al fattore inquinamento. La dismissione, dopo oltre 2 milioni di pezzi in 68 anni di vita, giunge anche perché le sue emissioni di anidride carbonica sono il doppio della norma europea, e la Defender è ormai un veicolo datato. Certo, in confronto alle modernissime e complicatissime automobili di oggi (dove un solo meccanico per la manutenzione non basta certamente), il “Defender” resta un modello da antiquariato, un soprammobile. E per quando bello e vintage, il mercato richiede un adeguamento coi tempi certo non indifferente. Ed è lo stesso Nick Rogers, capo ingegnere di Jaguar Lan Rover che afferma: “È il momento di passare ad un nuovo capitolo”, proprio lui che ha cominciato quel primo capitolo della sua storia imparando a guidare con una Defender. E aggiunge ancora: “Vogliamo andare avanti con una nuova vettura”, ovviamente senza perdere i valori dell’originale.

Concludendo, è quasi certo che l’azienda che detiene il marchio Land Rover, la Tata Motors, ha in serbo prospettive interessanti per il restyling di questo storico mezzo. Prospettive che non si limiteranno a pezzi da mercatino d’antiquariato per collezionisti, ma a promesse concrete nel rivedere e reintrodurre l’icona del Defender sul mercato. Certo, non hanno detto quando potrebbe riaffiorare o se la produzione proseguirà nello stabilimento di Solihull, in Inghilterra ma una cosa è certa. La storia di quest’automobile non finisce qua.

di Giuseppe Papalia

Riguardo l'autore

giuseppepapalia

Classe 1993. Giornalista pubblicista, consulente di comunicazione per i deputati al Parlamento europeo, corrispondente da Bruxelles. Una laurea in scienze della comunicazione e una magistrale in giornalismo con indirizzo “relazioni pubbliche” all'Università degli studi di Verona. Ha collaborato con alcuni giornali locali, riviste di settore e per alcune emittenti televisive dalle istituzioni europee a Bruxelles e Strasburgo. Con TotalEU Production dal 2019, ho collaborato in qualità di social media manager e consulente di comunicazione politica.

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