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Pensieri in Libertà

IGNORANZA, ARMA DI DISTRUZIONE DI MASSA

Perle settembrine del TgRenzi5: “In passato il primo settembre era il giorno in cui tutti ritornavano sui banchi di scuola”; il problema degli invasori “in Cecoslovacchia” (ma era su un altro canale Mediaset); se non hai abbastanza nemici, vuol dire che non hai lavorato bene: e’ il Mussolini di “molti nemici molto onore”? Macché. Il concetto e’ stato inventato da Bill de Blasio, sindaco di New York, e ripreso nientepopodimeno che daIgnazio Marino. Mussolini chi? E contro chi han combattuto i cinesi nell’ultima guerra mondiale? Contro i nazisti, ovviamente. I giapponesi non erano ancora stati inventati. E siamo solo all’inizio del mese. Come si può notare, non si tratta di far passare le bufale del bugiardissimo come se fossero vere. Il problema e’ molto più grave e riguarda l’opera di demolizione totale della scarsa cultura rimasta in questo Paese. Non è malafede della conduttrice Mediaset, e’ crassa ignoranza. Non si conoscono gli aspetti della seconda guerra mondiale, ma si pontifica lo stesso. Non si conosce la composizione dell’Europa dopo la caduta del Muro (quale muro? Chissà se lo sanno) ma si spiega ugualmente. Si ignora la storia italiana, persino la cronaca di non molti anni fa, quando i bambini della prima elementare venivano chiamati remigini perché andavano a scuola il giorno di San Remigio. Che non è il primo settembre ma ottobre. Errori veniali? No. Ancor più gravi perché testimoniano di un processo di analfabetizzazione del Paese. Ed un Paese di analfabeti e’ più facilmente controllabile e manipolabile. Chi non sa, non può capire la differenza tra le menzogne del bugiardissimo ed una realtà opposta. Chi non sa, non può capire i meccanismi che stanno alla base dell’invasione voluta e programmata per eliminare l’Europa dalla scena internazionale. Basterebbe prendere i grandi conduttori Mediaset e metterli davanti ad un testo del compagno Guccini (così si sentono tutelati), magari Bisanzio. E farselo commentare, spiegare. Illustrare significato delle parole ed il contesto a cui è riferito. E per chi si illude che da altre parti la situazione sia migliore, basterebbe prendere l’ottimo libro di Marco Cimmino “Il flauto rovescio” e interrogare i politici delle destre sulla letteratura italiana. Senza neppure approfondire troppo, partendo solo dall’indice degli autori trattati. Quando si parla di cultura qualcuno mette mano alla pistola, ma quando si parla di ignoranza tutti alzano la mano soddisfatti.

Augusto Grandi