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Pensieri in Libertà

MORTI E DISASTRI, NON PER IL MALTEMPO MA PER I TAGLI

La pioggia e il maltempo di novembre non è certo una sorpresa. Le mezze stagioni ci sono ancora e sono pure piovose. Quello che è cambiato e’ l’effetto che accompagna queste piogge. Disastri ovunque, al mare ed in montagna, in collina ed ai laghi, in campagna ed in città. Nei territori amministrati dalla sinistra del burattino ed in quelli che hanno come amministratori i berluscones, guidati dalla sinistra ambientalista o da qualche forma di destra. Piove, governo ladro. Non si va mai al di la’ del solito slogan. Ed  è vero che gli ultimi governi, in nome dei tagli voluti dall’Europa, hanno ignorato i problemi dei territori. Ma il problema risale a molto tempo prima. Si sono cementificate le coste della Liguria per speculare sul boom economico, si sono spogliate le montagne per avere a disposizione manodopera in abbondanza ed a basso costo. Si sono cancellati i prati nelle città per far contenti gli speculatori edili ed i loro sodali politici, si sono tombati i fiumi. Ed ora, inevitabilmente, si pagano gli errori commessi. Perché il cemento assorbe meno l’acqua rispetto al terreno, perché sulla montagna abbandonata crescono i boschi ma spariscono le canalizzazioni per l’acqua. In nome del risparmio si pensava che l’idea vincente fosse quella di chiudere le scuole di montagna, togliere i servizi, eliminare la popolazione e mandare ogni tanto 4 forestali a sistemare il territorio. Non è andata così. Ed i costi che si pagano per i danni della mancata manutenzione, sono immensamente superiori a quelli che sarebbero serviti per favorire la sopravvivenza delle popolazioni nei paesini più sperduti e, proprio per questo, più utili per la salvaguardia dell’ambiente. Le lezioni, però, non servono. Si continua a sbagliare in nome del risparmio. E il governo dei burattini concede cifre irrisorie per pagare i danni. Con ulteriori abbandoni, ulteriori disastri, altri morti, altre economie distrutte. Non basterà, per salvarci, un sorriso della renzina di turno.