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Politica locale

Biancofiore, Bottamedi e quelle mezze risposte sul centrodestra trentino

Ieri pomeriggio a Trento, presso la sala dei gruppi in Vicolo del Sat 14, si è tenuta la conferenza stampa di Forza Italia, dove la coordinatrice regionale Michaela Biancofiore ha lungamente esposto i progetti del partito in vista delle venture elezioni politiche del 4 marzo.
La delfina di Silvio Berlusconi ha parlato in primo luogo di Autonomia, tema caro a tutti i cittadini trentini; ha accennato alla proposta della Flat Tax, l’aliquota unica fiscale al 23% per i redditi superiori ai 13mila euro l’anno; infine è passata ad esporre il sistema delle candidature nei collegi uninominali in territorio trentino e altoatesino, affermando che la coalizione di Centrodestra deve organizzarsi in modo tale da poter strappare più voti possibili e sconfiggere il Centrosinistra, collocando i candidati dove essi sono più forti – a prescindere dal partito di riferimento.
L’incontro è stata sopratutto l’occasione perfetta per presentare ufficialmente alla stampa la new entry in Forza Italia, la Consigliera provinciale Manuela Bottamedi.
L’On. Biancofiore ha espressamente dichiarato che ancora non sono stati scelti i nomi dei candidati che la coalizione presenterà nei collegi uninominali di Trento e Bolzano, ma non esclude la possibilità di una diretta discesa in campo anche per la nuova entrata Manuela Bottamedi. Inoltre l’On. Bezzi ha aggiunto che, appena ufficializzata l’adesione della Consigliera ex-M5S ex-Patt in Forza Italia, questa rivestirà il ruolo di Capogruppo forzista in Provincia, mentre Bezzi lo rimarrà in Regione.
Annunci non proprio leggeri. Soprattutto per il fatto che sebbene negli ultimi due anni Bottamedi e Bezzi abbiano effettivamente collaborato a stretto contatto in Consiglio provinciale, resta il fatto che Manuela Bottamedi, oltre ad essere la “nuova arrivata” nel partito, in questi quasi cinque anni ha più volte cambiato schieramento politico, risultando non certamente coerente nelle sue scelte di fronte all’opinione pubblica trentina.
Si voleva fare ai vertici di Forza Italia questa domanda: «Parlando di Manuela Bottamedi, con tutto il rispetto, come mai avanzare l’ipotesi di candidare una persona che ha fatto il record di cambi di casacca nella sua prima singola legislatura – senza contare l’appoggio a Renzi durante la sua permanenza in maggioranza? E’ la stessa persona che nel 2013 irrise la discesa in campo di Diego Mosna per il fatto di essere imprenditore, canzonandolo di “berlusconismo”».
Non è stata data la possibilità di concludere la domanda, venendo interrotti dall’Onorevole Biancofiore che ha attaccato ricordando che ancora nessuna candidatura è stata decretata: infatti la coordinatrice regionale di Forza Italia durante la conferenza stampa ha presentato due mappe dei collegi uninominali del Trentino – Alto Adige vuote, a dimostrazione che la coalizione non ha ancora scelto i propri candidati comuni. Sul caso Bottamedi invece ha chiesto ai giornalisti di «giudicare il suo operato da adesso in poi», di fatto seppellendo così i suoi trascorsi e traslochi passati. Poiché si sa che Forza Italia e Michaela Biancofiore perdonano tutto.
Successivamente ha preso la parola l’interessata stessa, Manuela Bottamedi, rispondendo che ha già avuto modo di giustificare la sua uscita dai 5 Stelle prima e dal Patt dopo: infatti, durante conferenza stampa la Consigliera ha descritto le forze politiche che l’hanno portata nelle Istituzioni trentine e di cui ha fatto parte nel corso di questa legislatura con termini ingiuriosi, ricordando che anche il MoVimento è cambiato in questi ultimi 5 anni e che il Patt non sarebbe stato ai patti stipulati con lei.
Che il M5S sia cambiato rispetto al 2013 è ben riscontrato unanimemente, e si è già avuto modo di denunciare la trasformazione del partito di Grillo. E’ da tenere in considerazione tuttavia, a ragion del vero, che la Consigliera è fuoriuscita dal M5S in piena estate 2014, quando ancora non esisteva il Direttorio, primo e vero cambiamento nella galassia 5 Stelle, proposto e votato in rete verso la fine dell’anno, e che le divergenze che hanno portato al divorzio tra lei e il MoVimento sono di ben altra natura – stando a quanto scritto da lei stessa sui social (qui e qui sono esplicati i motivi reali).
Per quanto riguarda il Patt c’è poco da dire: Manuela Bottamedi è stata eletta coi voti dei delusi dalla maggioranza di governo in Provincia, quindi anche contro il Partito Autonomista. Lei afferma di aver peccato d’ingenuità a fidarsi del Presidente Rossi, eppure se si era candidata con una forza d’opposizione al sistema denunciando la mala gestione dell’amministrazione del Centrosinistra autonomista avrebbe potuto evitare di entrare nella “tana del lupo”.
Dunque, troncata la nostra domanda, siamo rimasti senza risposta. Ma saremmo ben lieti di riceverne una, non appena l’Onorevole Biancofiore tornerà in salute, augurandole felice guarigione dalla brutta influenza che l’ha colpita in questi giorni.
di Giuseppe Comper