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Politica locale

MANUELA BOTTAMEDI LASCIA IL M5S

“Un giorno di fine luglio ti alzi e scopri che, dal primo settembre, non sarai più la capogruppo del MoVimento 5 Stelle in Consiglio provinciale. Chi l’ha deciso? 16 attivisti del Meetup, il 3% degli iscritti, che, senza alcuna investitura democratica, hanno deliberato su una materia che non gli compete.”

È questa la dura accusa lanciata dalla Consigliera provinciale del M5S Manuela Bottamedi, che ha lasciato nella giornata di ieri il Meetup trentino, organo fondamentale per le attività locali del MoVimento. Quest’ultimo aveva deliberato la rotazione del ruolo di capogruppo in consiglio provinciale, la stessa cosa di quanto avviene al Parlamento Nazionale. La scelta non ha trovato il consenso da parte della Bottamedi che vedeva così la perdita del proprio status per circa un anno.

Bottamedi ritiene che da ormai un anno questo è “concentrato quasi esclusivamente su polemiche interne e, nelle assemblee che vengono convocate mensilmente, si parla solo in chiave critica dell’operato dei consiglieri, senza fornire alcun contributo costruttivo sulle tematiche oggetto del lavoro che stiamo svolgendo in Consiglio.”

La consigliera provinciale accusa anche di essere continuamente attaccata sul Meetup, in Assemblea e su Facebook. I motivi, a suo avviso, risiederebbero per aver firmato il disegno di legge sulle quote rosa e per aver scritto sulla propria pagina Facebook di non gradire l’alleanza europea con Farage.

Si sente vittima anche per le critiche ricevute quando ha proposto al Meetup di creare una lista civica in cui far confluire tutta la cittadinanza attiva. Una proposta lesiva all’immagine di alternativa politica al centrosinistra autonomista che il MoVimento 5 Stelle sta cercando di costruirsi in Trentino.

Bottamedi, in una apposita nota, lancia poi una dura accusa nei confronti degli stessi aderenti al Meetup locale. “Ormai il mio tempo e le mie energie sono dedicate in gran parte a difendermi da questo manipolo di facinorosi, che ha preso in mano il Meetup Trentino e di cui non si capisce il reale obiettivo: distruggere il Movimento trentino? Posizionarsi alla guida del Meetup per tutelare i propri interessi di parte e avere in futuro benefici elettorali? Credo sia una battaglia di leadership, nata per banalissimi motivi di potere, gelosia e invidia, fisiologicamente connaturata all’animo umano e per questo presente in tutte le forze politiche e in tutti i partiti, ma che nel Movimento 5 Stelle non ha freni, confini e paletti in quanto è un Movimento liquido, privo di una struttura e di una gerarchia.”

Le accuse comunque non terminano con queste affermazioni e puntano a lanciare veri e propri anatemi sul futuro del MoVimento a livello locale. La Bottamedi cita l’esempio della Sardegna, dove il M5S non si è presentato a causa di dispute interne, e quello di Firenze, dove intervenne personalmente Grillo. A riguardo è necessario ricordare che proprio Grillo è intervenuto un mese fa proprio in merito alla proposta di creare una civica per le elezioni comunali a Trento.

Nei prossimi giorni si capirà se verranno presentate anche le dimissioni da Consigliera provinciale o meno.

M.S.