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Politica

"Atreju? Grande grazie a Giorgia Meloni": intervista a Oscar Giannino

Oscar Fulvio Giannino, classe 1961 è giornalista e politico italiano. Come giornalista si è occupato principalmente di politica ed economia. Candidato premier alle elezioni politiche italiane del 2013 per “Fare per Fermare il Declino” (FID), lista elettorale che esprime le idee del movimento d’opinione “Fermare il Declino” da lui stesso fondato, assieme ad economisti ed intellettuali nell’estate del 2012, si è dimesso dalla presidenza del movimento il 20 febbraio 2013 dopo le forti polemiche circa i suoi millantati titoli di studio in Italia e negli USA. Rimane “candidato premier” a causa dell’impossibilità, data la legge elettorale, di ritirare la propria candidatura.

L’abbiamo incontrato ad Atreju 2015 a Roma, dopo l’intervento da lui tenuto sulla discussione “Fare Italia. Donne e Uomini con una storia da raccontare”, concedendoci l’intervista, per la quale lo si ringrazia:

Sig. Oscar Giannino, cosa pensa di Atreju 2015? Pensa possa portare giovamento ad un rinnovato centrodestra? Insomma, cosa può portare di nuovo rispetto agli scorsi anni?

Beh, questa è storicamente una manifestazione di un pezzo di giovani di destra italiani che negli anni però, ha aggiornato la sua cultura storica di riferimento e si è aperta ad altre culture. Quindi da questo punto di vista, secondo me è diventata un piccolo e un grande esempio di quello che la destra invece dei “grandi”, degli eletti, dei leader delle forze politiche non è stata capace di fare. A furia di non farlo, lascia il governo e le possibilità del futuro governo alle prossime elezioni ad altri, quindi secondo me da questo punto di vista, è un merito di Giorgia Meloni chiamare sempre esponenti di altre culture a confrontarsi su un centrodestra multi anime, consapevole che c’è bisogno di una leadership capace di essere declinata al futuro. E basta stare sempre con la testa rivolta al passato.

Stamani si sono affrontati diversi dibattiti. Il tema era proprio quello della leadership di Fdi-An come forza politica di coalizione di centrodestra, anteposta all’attuale centrosinistra. Cosa ne pensa in merito? Pensa che possa realmente crearsi una valida alternativa a questo attuale governo?

Penso che solo se i leader che guidano le formazioni attuali del disperso e separato centrodestra, (in grado di finire sulle prime pagine dei giornali solo per i battibecchi reciproci) capiscono – o almeno qualcuno di loro capisca – che si deve aprire una proposta di gente capace di intercettare il 30% di italiani che per il momento non è convinto da nessuna delle loro proposte di leadership, allora potranno avere una chance. In caso contrario resta la chance di Salvini, che è quella di fare morire tutto il resto del centrodestra rimanendo all’opposizione per poi giocarsi la possibilità di governo, forse un domani o un dopodomani. Non spetta a me giudicare, ma credo che questa seconda strada – con tutti i meriti per Salvini, che ha ricevuto una Lega al 2% e adesso nei sondaggi sta al 15-15% – sia una strada sulla quale Renzi metterebbe una firma.

Si è parlato dell’incognita Movimento 5 Stelle in questi giorni. Cosa pensa di questo movimento? Può realmente prendere il posto ad un valido centrodestra, che è quello di cui si sta discutendo oggi ad Atreju, oppure resta un movimento che – come già avvenuto in passato – fa tanto fumo ma niente arrosto?

Guardi, io la campagna elettorale del 2013 l’ho fatta dicendo a tutti che entrava un 25% in Parlamento, di gente che non aveva espressione di vecchi partiti. Ero letteralmente senza parole di fronte al fatto che il Partito Democratico e tutti gli altri non lo avessero capito: poi è totalmente avvenuto. Personalmente conosco molti che votano 5 Stelle. Cos’è e cosa sarà? A oggi, se si va a votare con l’Italicum, al ballottaggio ci vanno loro rispetto a Renzi. Che sia chiaro questo, perché chi se lo dimentica commette un errore che la politica non ammette, invece il centrodestra lo sta commettendo.

A proposito di Renzi, cosa ne pensa della riforma sulla buona scuola?

Penso che sia molto abile. Penso che sia stato il travestimento molto riuscito di una senatoria di massa e di una assunzione di massa, e devo dire che gli è andata un po’ storta perché i sindacati hanno trovato il modo di protestare. Tuttavia la riforma non cambia la struttura dell’offerta formativa di fondo. Quindi, la scuola è concepita ancora una volta per chi ci lavora e non per chi la frequenta. E’ vero che noi dobbiamo mettere in regola i precari, sarà una battaglia di giustizia sociale e verremo richiamati dalla sentenza della corte europea, ma è anche vero che questa sarà l’occasione per cambiare alcuni tratti di fondo dell’offerta formativa e quindi da questo punto di vista, non mi soddisfa. Io sono sostenitore di un modello per il quale si da alle famiglie italiane un voucher equivalente alla spesa pro-capite formativa, dando a loro la possibilità di decidere dove impiegarlo. Credo che gli italiani sappiano che la società di oggi e di domani richiede una formazione che sia all’altezza di quello che richiede il mercato del lavoro italiano e soprattutto internazionale. Ad ora non ho visto tracce di questo nella riforma sulla buona scuola. Bisognerà trovare altre idee.

di Giuseppe Papalia.
 

Riguardo l'autore

giuseppepapalia

Classe 1993. Giornalista pubblicista, consulente di comunicazione per i deputati al Parlamento europeo, corrispondente da Bruxelles. Una laurea in scienze della comunicazione e una magistrale in giornalismo con indirizzo “relazioni pubbliche” all'Università degli studi di Verona. Ha collaborato con alcuni giornali locali, riviste di settore e per alcune emittenti televisive dalle istituzioni europee a Bruxelles e Strasburgo. Con TotalEU Production dal 2019, ho collaborato in qualità di social media manager e consulente di comunicazione politica.

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