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Politica

Berlusconi e l'asino di Buridano: tra destre e PD

In fondo Berlusconi ha imparato a far politica da Bettino. Dunque non stupisce che stia riproponendo la politica dei due forni. Da un lato l’auspicata alleanza con le destre (Lega, Sorella d’Italia, Fitto, Alemanno e Storace), dall’altro la sudditanza verso la Merkel come viatico per un nuovo inciucio con il bugiardissimo. La storia, però, non si ripete identica. Craxi giocava con Dc e Pci, ovvero con due colossi della politica. Berlusconi si ritrova come l’asino di Buridano, ma dovendo scegliere tra destre che non sanno (e probabilmente non vogliono) governare ed un Pd in caduta libera in seguito alla scoperta che il re bugiardissimo è nudo. E così Berlusconi oscilla, tentenna, propone una cosa diversa ogni giorno. Promette a destra e a manca, in questo tanto simile al bugiardissimo. Dalla sua, Berlu ha la forza economica ed il controllo della maggior parte della pur scarsa informazione di area. Così utilizza il Giornale e Rete 4 per solleticare le destre, ma schiera l’ammiraglia di Canale 5 per continuare a leccare le suole al bugiardissimo sconfitto ed al governo Renziloni. Però l’asino di Buridano morì di fame per l’incapacità di decidere. E Berlu rischia di fare la stessa fine. Perché impedisce il successo delle destre e non è sufficiente a garantire la maggioranza al Pd. Neppure raggruppando tutti i micropartiti degli scissionisti, da Alfano a Buttiglione passando per Verdini e recuperando anche Rotondi. Difficile spacciare una simile accozzaglia per il raggruppamento dei responsabili. I comportamenti di Verdini, tra l’altro pure con una pesante condanna sulle spalle, li conoscono ormai tutti, l’incapacità di Alfano è nota a livello mondiale, l’inconsistenza di Buttiglione non serve più neppure per la satira. Certo, una simile squadra permetterebbe a Berlusconi di tornare ad essere il dominus incontrastato. Ma tra nani politici impresentabili. E sarebbe comunque il secondo dei due, in una eventuale alleanza con il bugiardissimo. Sul fronte opposto le destre si ostinano a non voler crescere per trasformarsi in forza di governo. Non si fa nulla per creare squadre di competenti, non si fa nulla per individuare un programma credibile e completo, non si fa nulla per allargare il bacino dei potenziali elettori, non si fa nulla per contrastare la disinformazione gestita dal gruppo De Benedetti con l’appoggio di Mediaset. Gli altri accorpano quotidiani, utilizzano le tv, si allargano nel settore radiofonico, conquistano l’informazione online. Le destre fanno finta di nulla e piagnucolano se le corazzate di De Benedetti ignorano o deformano le iniziative della Sorella d’Italia, di Salvini e di Fitto. I fans del bugiardissimo piazzano docenti nelle università ed eleggono i rettori, utilizzano i professori dei licei e delle medie inferiori per cambiare (in peggio) i giovani e la società. Le destre vellicano i taxisti. Marine Le Pen perderà al ballottaggio, ma la maggioranza dei giovani francesi voterà per lei. E la voteranno gli operai. In Italia le destre appoggiano in ogni modo i piccoli negozianti che, in massima parte, non votano a destra. Forse bisognerebbe farsi qualche domanda, provando persino a dare una risposta.

 Augusto Grandi