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C'era una volta lo statista Berlusconi: il leader tagliato fuori da Salvini e Meloni

Il leader di Forza Italia Silvio Berlusconi? L’unico della sua coalizione a stare ora all’opposizione del governo Conte. In attesa, dicono, del riscatto.
Già, perché mentre a Montecitorio il leader della Lega Matteo Salvini tornava in piena sintonia con il capo politico del M5S Luigi Di Maio, con una Giorgia Meloni che si offriva per il sostegno del nuovo governo giallo-verde, Silvio Berlusconi restava non pervenuto, dimostrandosi tagliato fuori dai giochi.
Certo, di solito tra di due litiganti il terzo gode.Ma questa volta il leader forzista appare indebolito: l’unico appartenente della coalizione di centrodestra a stare all’opposizione del governo Conte. Una vera e propria sconfitta per gran parte del suo elettorato, che dopo gli ultimi sondaggi vede ridursi in favore di Matteo Salvini: vero acchiappatutto in questi 88 giorni di trattative per la formazione di governo.
“Un governo fragile” secondo Berlu, che inquieto per l’evolversi della situazione si muove in controtendenza e pianifica la sua rivincita. Dopo la sua rinuncia sul veto ai grillini infatti, che ha permesso a Salvini di accordarsi con il M5S, permettendo la nascita dell’accordo sul contratto di governo, Berlusconi è scomparso dalla scena, difendendo – dopo la bocciatura di Savona da parte di Mattarella nella tarda serata di domenica – il Presidente Mattarella e bollando il M5S come “irresponsabile”.
Una critica, quest’ultima, che si aggiunge a tante altre. Dopotutto la considerazione sui grillini da parte del leader di Forza Italia è ben nota, e l’alleanza con il partito alleato leghista non è mai stata vista di buon grado. TuttaviaSalvini, forte del consenso guadagnato, si è sempre più smarcato dal centrismo berlusconiano, modificando via via gli assetti politici all’interno del centrodestra. E non solo.
Partito come socio di minoranza, nell’accordo con i pentastellati, è infine apparso come il vero statista in grado di recuperare terreno anche nei confronti del movimento guidato da Di Maio, divenendo infine sempre più influente e decisivo nell’asse Lega-M5S. Questa volta con l’annessione di Fratelli d’Italia. Una mossa, quella della Meloni, che ha di fatto isolato il leader forzista, quest’ultimo apparso sempre più preoccupato per le sorti del centrodestra.
Appare dunque innegabile come, tra i grandi sconfitti, ci sia anche “lui”: Silvio Berlusconi. Un uomo che da influente è passato ad essere ininfluente, relegato a terzo incomodo di un teatrino al quale non era – e tuttora non è – abituato. Anche se qualcuno è pronto a scommettere su una sua prossima discesa in campo, dopo che il tribunale di sorveglianza di Milano l’ha riabilitato politicamente.
«Lasciamoli governare – afferma per il momento il Cavaliere – vediamo come si muovono su flat tax e reddito di cittadinanza, per cominciare. Giudicheremo passo per passo, pronti ad alzare la voce se ce ne sarà bisogno». Accusando: «È finita come ho sempre pensato. La Lega non avrebbe resistito alla tentazione di governare. E i grillini avrebbero fatto di tutto per starci». «Il mio è stato un atto di generosità, adesso vedremo cosa saranno in grado di fare». Per poi promette ai suoi: «Dall’opposizione riporterò Forza Italia al 20 per cento». E su questo ci sarà da scommetterci.
di Giuseppe Papalia

Riguardo l'autore

giuseppepapalia

Classe 1993. Giornalista pubblicista, consulente di comunicazione per i deputati al Parlamento europeo, corrispondente da Bruxelles. Una laurea in scienze della comunicazione e una magistrale in giornalismo con indirizzo “relazioni pubbliche” all'Università degli studi di Verona. Ha collaborato con alcuni giornali locali, riviste di settore e per alcune emittenti televisive dalle istituzioni europee a Bruxelles e Strasburgo. Con TotalEU Production dal 2019, ho collaborato in qualità di social media manager e consulente di comunicazione politica.