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Politica

Se gli USA scommettono sulla vittoria di Luigi di Maio

I grandi quotidiani italiani sono impegnati, oltre a versare calde lacrime per l’eliminazione della nazionale di calcio dai mondiali, nella demolizione di Luigi Di Maio per l’ennesima dimostrazione di scarsa conoscenza della lingua italiana, per non parlare di quella latina. Si sono dimenticati, i media di servizio, le dimostrazioni di ignoranza del ministro Fedeli ai vertici della pubblica istruzione. Si sono dimenticati del direttore di un grande quotidiano che scriveva di un paese in provincia di Ivrea, provincia che non esiste. Ma l’importante è distruggere l’immagine del pentastellato che vola negli Usa per incontrare i suoi alter ego, come dice lui, o i suoi omologhi come lo correggono gli altri. In realtà sarebbe più interessante capire cosa si diranno negli Stati Uniti, o cosa ordineranno gli americani al candidato premier dei 5 stelle. Perché è evidente che a Washington se ne fregano della demonizzazione italiana nei confronti dei grillini. Come se ne fregano a Mosca. E sanno benissimo, a Mosca ed a Washington, che un eventuale ministro impreparato espresso dai 5 stelle non sarà peggio di Fedeli, di Poletti, di Brambilla o di Gelmini. Anche se il problema principale di questo Paese pare sia l’inadeguatezza di Ventura, i livelli di inadeguatezza espressi dal Pd o dal centro destra dovrebbero preoccupare un po’ di più. Non c’è dubbio che Raggi sia un pessimo sindaco, ma Sala è forse meglio? E Pisapia che si candida a un ruolo nazionale dovrebbe preoccupare più di Appendino che ne sbaglia una dopo l’altra a Torino. Quindi è inevitabile che russi e americani vogliano incontrare i rappresentanti del primo partito italiano, anche se ha poche chances di vincere con il nuovo sistema elettorale. Pazienza se non conosce il latino e si impappina pure con l’italiano. Qualcuno ricorda il Romolo e Remolo di Berlu, il tunnel gelminiano tra Ginevra e il Gran Sasso, l’incapacità di Prodi di indossare un casco da sci? Questo è il livello del Paese. Se gli intellettuali osannati sono quelli condannati per plagio, se gli imprenditori di successo sono quelli che distruggono imprese e licenziano migliaia di lavoratori, non si può pretendere che i politici siano migliori.
Augusto Grandi