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Politica

Il Governo M5S – Lega punta al peronismo

Le proposte e le riforme avanzate in questi primi mesi di Governo Gialloverde sono oggetto di feroci critiche da parte di tutti coloro che si oppongono all’avanzamento del populismo. Un nemico per le “élite” e quanto fatto da Salvini e Di Maio ricorda sempre di più il peronismo.
Per peronismo dobbiamo parlare di un movimento politico sincretico, talora definito populista, che unisce il socialismo, il patriottismo, la terza via economica senza rinnegare, perlomeno nella maggior parte dell’esperienza peronista, la democrazia, la sovranità popolare e il socialismo nazionale.
Un qualcosa di complesso, che unisce per l’ennesima volta l’Argentina all’Italia in un connubio che continua a perdurare. Basti pensare anche alle frizioni tra Papa Francesco e la linea politica di Salvini, che erano del resto le stesse che Bergoglio aveva in Argentina con Cristina Fernandez de Kirchner, ultima peronista.
Il peronismo, ormai dilagante in Italia con il governo Gialloverde, del resto non si può caratterizzare come una struttura di destra o di sinistra perchè sono elementi entrambi presenti nel contesto dell’esecutivo. Dalle idee sul reddito di cittadinanza – idea fortemente socialdemocratica – si passa alla visione dei porti chiusi di Salvini, nettamente sposata a destra. “Rivoluzione del Buonsenso”, ama chiamarla Salvini che spesso cita anche i bambini. Non a caso una frase famosa di Peron è: “Nella nuova Argentina i soli privilegiati sono i bambini.“
Altre analogie le possiamo trovare nel discorso di Conte fatto alle Nazioni Unite in settimana. Un discorso molto simile allo slogan di Peron: “Vogliamo un’Argentina socialmente giusta, economicamente libera e politicamente sovrana.“
Il peronismo ha sempre adottato politiche che da noi si definirebbero di sinistra, puntando sulla nazionalizzazione dei servizi pubblici, sui sussidi agli strati più poveri della popolazione e sull’istruzione di massa. Una mossa che è nei fatti una sfida per il nostro paese e qui si capisce il discorso di Di Maio in cui ha affermato di voler puntare tutto sugli investimenti. Il rischio è finire come il Paese sudamericano che dopo qualche decennio non fu più in grado di mantenere lo stato sociale e il risultato fu un’inflazione apocalittica e l’indebitamento estero del Paese. Ancor oggi i “bond argentini” fanno parte del linguaggio comune.
Il Governo Gialloverde in Italia è avvertito: sarà compito dei nuovi peronisti trovare soluzioni a questi limiti.