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Politica

Il TG5 renziano si dimentica di Berlusconi

Berlu si offende, ma poco poco, perché alla Consulta non sono stati eletti esponenti del centrodestra. E il Tg5, sempre più schierato a favore del bugiardissimo, esalta la geniale operazione del governo che si è accordato con i 5 stelle per far fuori Forza Italia. La ridiscesa in campo di Berlu non è partita nel modo migliore. Nonostante sondaggi che danno il gradimento del bugiardissimo in picchiata mentre sale alle stelle la richiesta di dimissioni della padrona del premier, la Boschi. Il centro destra, però, non riesce ad approfittarne perché non ha le armi per combattere. Il peso, sull’informazione complessiva, del Giornale di famiglia e di Libero e’ scarso. I quotidiani maggiori sono zerbinati di fronte al bugiardissimo ed alla sua squadra (famiglie comprese); persino l’ammiraglia Mediaset, il Tg5, fa il tifo per il premier. Capacità di utilizzare i social ? Zero. Presenza di giornalisti di area nei grandi giornali e nelle tv? Zero. Presenza di autori di area nel mega gruppo editoriale Mondadori-RCS? Zero virgola qualcosa. Autocritica per aver provocato questa situazione? Inesistente. E allora si procede senza una rotta, con alleati sempre più scettici (giustamente), con vertici ripetuti e sempre inutili per cercare di individuare dei candidai accettabili alle prossime amministrative nelle grandi città. Non basta la crescente disillusione nei confronti del bugiardissimo, se poi non si è capaci di intercettare il malcontento e la rabbia. Per ora l’unica risposta arrivata da Forza Italia e’ il licenziamento dei propri dipendenti. Tagliare e risparmiare, proprio quando bisognerebbe investire. Ma i soldi non ci sono, perché nessuno crede più di poter ottenere dei vantaggi personali in cambio di un’erogazione di denaro fresco a Forza Italia. Tutti in ordine sparso, puntando solo sulla riconferma di un posto in Parlamento o in qualche consiglio regionale o comunale. Magari in un posto nel cda di qualche fondazione bancaria come premio per aver perso le elezioni in una grande città. Imbarazzante. Nel frattempo passano giorni e settimane nel nulla più assoluto. Non si incontrano i cittadini, ma ci si stupisce se poi non votano. Non si presenta un programma, non si pubblica un solo documento per illustrare una posizione intelligente in politica locale, nazionale, internazionale. Si spera solo in qualche errore clamoroso del bugiardissimo, e si spera che sia Il Fatto a renderlo pubblico. Mentre il bugiardissimo, in accordo con De Benedetti, blinda la Busiarda e normalizza Repubblica.

Augusto Grandi