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Intervista ad Alessandro Di Battista tra "terrorismo e politica estera"

E’ di sabato sera l’incontro tenutosi a Verona, presso il Teatro Stimate, con gli esponenti del Movimento 5 Stelle; che lo ha riempito oltre ogni limite con i propri big: i deputati Alessandro Di Battista, Manlio Di Stefano e Mattia Fantinati, i senatori Paola Taverna, Alberto AirolaMichele Giarrusso e il sindaco di Mira Alvise Maniero. Incontro che fin dalle prime battute ha scaldato la folla, tra un giovanissimo Jacopo Berti, giovane imprenditore padovano candidato alla presidenza della Regione Veneto per il Movimento 5 Stelle, che sogna un «Paese dove i cervelli arrivano, non fuggono. E dove chi ruba ed è corrotto viene escluso da tutto». Frase che è stata ripresa subito dopo dal deputato Alessandro Di Battista, con il quale si è voluto approfondire diversi temi :

Recentemente si discute parecchio di politica estera, soprattutto del problema riguardante il terrorismo, un tema che in precedenza l’aveva visto protagonista di alcuni attacchi mediatici per alcune sue affermazioni legate alla questione sulla situazione mediorientale. Ad oggi, cosa risponderebbe su questo tema?

“Si, mi hanno attaccato un po’ tutti . Io, fondamentalmente, a parte frasi che avevano estrapolato, credo che il terrorismo si sconfigga principalmente ricercando le cause che lo fanno nascere e sappiamo tutti che non sono le bombe. Penso che dopo la guerra in Afghanistan e in Iraq, la dimostrazione più grande sia che le bombe quasi alimentano il terrorismo. Pensiamo oggi alla Libia, esistono tanti gruppi differenti, bande e fazioni che combattono l’una contro l’altra principalmente per accaparrarsi fette di territorio, di sovranità, di controllo territoriale e pozzi petroliferi. Se anche noi andassimo la per bombardare, cosa risolveremmo?”

Facendo sempre riferimento alle sue passate affermazioni sul terrorismo, alcuni sembravano addirittura insinuare che lei difendesse il terrorismo, o quantomeno lo giustificasse…

“No mai, io addirittura, riportando una mia frase citata in un articolo, dissi che per me il terrorismo è come un cancro, però il cancro non si sconfigge solo con la chemioterapia, si sconfigge eliminando le cause che lo stanno facendo dilagare, è li che risiede il senso. Riportando concretamente l’esempio del cancro, ogni anno sempre più persone si ammalano. Anche se la cura può essere più o meno migliorata, in realtà il numero di morti in Italia sale, la stessa cosa pensate che da quando gli Stati Uniti hanno decretato una vera e propria guerra al terrore internazionale, sono nati molti nuovi ordini e organizzazioni terroristiche, ma allo stesso tempo sono quintuplicate il numero di morti causate dal terrorismo dall’ 11 settembre ad oggi.”

La sensazione oggi è quella secondo cui con l’attuale Governo non siamo protetti; come abbiamo sentito poco fa sulla gestione della sicurezza interna da parte del nostro ministro degli interni, qualche preoccupazione sembra effettivamente esserci. In riferimento a questo tema, come agirà il Movimento 5 Stelle? Che tipo di proposte avanzerete in parlamento?

“Noi cerchiamo di avanzare sempre ottime proposte, chiaramente siamo all’opposizione. Se guarda agli episodi di Copenaghen e di Parigi, in realtà gli atti sono stati commessi da lupi solitari e cittadini danesi o francesi. Il problema non sono i barconi che arrivano, il problema oggi, sono le cellule che possono essere qui presenti. E come si risponde a questo? Investendo dei soldi nella sicurezza: Carabinieri, polizia e Intelligence, banalmente telecamere, sorveglianza, per quanto concerne un determinato territorio, un sito sensibile. Oggi il governo taglia le forze di sicurezza, però continuiamo a buttare quasi due milioni al giorno in una guerra in Afghanistan a migliaia di chilometri da noi. Una cosa che ha dell’incredibile.”

Rispetto al programma della Lega, partito che oggi più che mai sembra voler far leva sul tema dell’immigrazione per accrescere il proprio consenso, come si pone il Movimento 5 Stelle? Soprattutto tenendo conto del fatto che oggi siete qui in Veneto, una regione da sempre dominata dal partito leghista…

“C’è un atteggiamento in Italia “Boldriniano”, del “apriamo le frontiere e accogliamo chiunque” e poi c’è un atteggiamento xenofobo del “fuori i negri dalle pa**e”. Esiste un buon senso, di cittadini che vogliono capire quali sono le cause che spingono tanti africani a lasciare casa loro, e non è che sia facile lasciare casa propria e voler arrivare in Italia. Queste cause riguardano la corruzione internazionale, il comportamento della Nigeria, il comportamento delle multinazionali, la vendita di armi ( e noi continuiamo a dire che i gruppi terroristici fanno schifo, giustamente, mentre poi gli rivendiamo le armi). Sono queste le cause che costringono i cittadini africani a lasciare il loro paese e venire in Italia. Fermo restando che per me i cittadini mondiali hanno il diritto “umano” dello spostarsi da un territorio all’altro, però che nessuno debba essere costretto a lasciare l’Africa per venire qua. Questi comportamenti dei grandi gruppi di interessi, di lobby, fanno si che cittadini africani siano costretti a lasciare il proprio territorio, venendo a cercare fortuna qui in Italia, dove non c’è più fortuna per noi italiani, figurati per altri. Bisogna arrivare alla radice, ed è quello che noi ci proponiamo di fare, però noi lo sappiamo. La battaglia oggi è sull’informazione. Alcuni giocano sul “fuori i negri che li odiamo” e altri “sull’accogliamo chiunque”, ed è difficile far passare certi discorsi. Il principale problema oggi è la disinformazione e temo lo sarà ancora per molto.”

di Giuseppe Papalia

 

 

 

 

Riguardo l'autore

giuseppepapalia

Classe 1993. Giornalista pubblicista, consulente di comunicazione per i deputati al Parlamento europeo, corrispondente da Bruxelles. Una laurea in scienze della comunicazione e una magistrale in giornalismo con indirizzo “relazioni pubbliche” all'Università degli studi di Verona. Ha collaborato con alcuni giornali locali, riviste di settore e per alcune emittenti televisive dalle istituzioni europee a Bruxelles e Strasburgo. Con TotalEU Production dal 2019, ho collaborato in qualità di social media manager e consulente di comunicazione politica.

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