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Editoriali Politica

Le destre chiaccherano sul dopo Renzi e Boschi

Ritirarsi dalla politica, tornare alla vita privata significa cambiare ministero, come si appresta a fare la Boschi? O significa rimanere al vertice della segreteria del Pd preparandosi a tornare in corsa per un nuovo governo, come farà il bugiardissimo? Ovviamente ciascuno è libero di comportarsi come meglio crede, può rimangiarsi la parola data, può ignorare le promesse ribadite. Certo che, dopo, diventa difficile credere a programmi elettorali elaborati da simili personaggi. Ma il bugiardissimo è convinto che sia sufficiente un maggiore impegno sui social per riconquistare il voto dei giovani. Che se ne fregano dei posti di lavoro, della possibilità di crearsi una famiglia, della loro stessa sopravvivenza. No, ai giovani interessa solo cinguettare con il bugiardissimo. O, tutt’al più, farsi conquistare dal sorriso della Boschi. La situazione sarebbe perfetta per l’opposizione. Se esistesse un’opposizione. Invece esistono solo degli slogan. Recitati benissimo da Dibba anche nel confronto con il pessimo Minoli su La 7. Ma accompagnati da progetti fumosi, poco credibili e, soprattutto, raramente utili in prospettiva. Meno male che c’è il centrodestra. Con Berlu interessato solo a un modello elettorale proporzionale che gli consenta ogni inciucio con il bugiardissimo. I programmi per il rilancio dell’Italia? Inesistenti, tanto bastano quelli del Pd: vanno bene per tutti, tranne che per gli italiani. Ma ci sono anche le destre. Ed i programmi, in questo caso, sono chiarissimi: rimandiamo a casa loro i clandestini che, come certificato dall’Unione europea, rappresentano (almeno) l’80% dei migranti.
Fantastico! E poi? Già, ci dovrebbe essere anche un poi. Che non può essere limitato all’invio di due spazzini in più alla Garbatella. O alla pulitura dell’alveo dei fiumi in Bergamasca. Recuperiamo la sovranità nazionale! Bellissimo. Ma come? E dopo? Se il fronte delle destre e del centrodestra vuole riallearsi in vista delle prossime elezioni politiche, dovrebbe riuscire a produrre un programma condiviso, non degli slogan e basta. Ma poi, davvero tutti vogliono votare al più presto? Berlu no, perché vuole aspettare la sua riabilitazione europea per tornare in campo. E Salvini e Meloni? Pensano davvero di vincere senza struttura, senza squadra, senza progetti?
Per fortuna a rallentare tutto provvede la Consulta che prende tempo sull’Italicum. E ha scelto, come relatore, un ex Nuova Destra trasmigrato attraverso la vecchia sinistra socialista per arrivare alla sinistra estrema, riposizionarsi sui berluscones ed approdare al renzismo. Un perfetto italiano, chiamato ad occuparsi di una legge elettorale all’italiana e da eliminare perché diventata italianamente scomoda.