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Politica

Le imbarcazioni che se ne fregano delle nostre leggi non devono tornare più in mare. A dirlo non è Salvini, ma Di Maio

“Ci sono milionari e multinazionali che credono di poter utilizzare le casse dello stato a proprio piacimento e quando provi a togliergli le rendite, iniziano a ricattare. Si sentono forti perché c’è una buona parte della politica e dei partiti che gli hanno fatto e gli fanno da scendiletto. Guardate il caso del Ponte Morandi: non appena abbiamo comunicato l’intenzione di revocare la concessione ad Autostrade tutti questi poteri sono sobbalzati dalla sedia. È nato il partito dei Benetton, che sta federando tutti gli amici degli amici che in questi anni hanno avuto trattamenti di privilegio, a scapito degli imprenditori che ogni giorno si spaccano la schiena. Io sono dalla parte del lavoro e delle imprese ed è per questo che mi batto contro coloro che fanno concorrenza sleale ai nostri artigiani, ai nostri operai con concessioni vergognose”.

Con queste parole il Vicepresidente del Consiglio e capo politico del Movimento 5 Stelle Luigi Di Maio è intervenuto sul blog del movimento ribadendo l’intenzione di voler revocare la concessione delle autostrade alla società controllata dal gruppo Benetton per le vicenda legata al Ponte Morandi.

Proseguendo nel suo intervento Luigi Di Maio ha evidenziato come il “partito dei Benetton” abbia come unico interesse quello di contrapporsi al M5S, aggiungendo al contempo come non si farà intimorire e proseguirà nel tentativo di fare giustizia per le vittime del crollo dello scorso 14 agosto.

Dopo aver specificato le proprie intenzioni circa la “questione Benetton”, il Vicepremier ha voluto affrontare anche il caso della Sea Watch. In merito alla nave Ong Di Maio ha lamentato la necessità di trovare una soluzione per fermare le imbarcazioni che “se ne fregano delle nostre leggi”, proponendo di impedire che tornino in mare già dopo la prima infrazione.

Stiamo studiando una proposta in questo senso: non si può andare avanti sequestrando e poi dissequestrando la stessa imbarcazione, e sta per accadere di nuovo con la Sea Watch 3. Se quella nave torna in mare con un nuovo comandante cosa cambia? Dobbiamo fare in modo che le navi che provocano il nostro Paese, compromettendo anche la sicurezza delle nostre forze dell’ordine com’è accaduto in questi giorni, restino in dotazione allo Stato italiano. Se entri nelle nostre acque violando la legge, perdi definitivamente l’imbarcazione, senza attenuanti e multe che incidono ben poco. Se forze armate, capitaneria o corpi di polizia lo vorranno daremo a loro le navi confiscate” ha rincarato il Ministro dello Sviluppo Economico.

Luigi Di Maio ha poi concluso la nota affermando come questa sia l’unica soluzione per ridurre il traffico che dal Mediterraneo continua a portare migranti nel nostro paese, aggiungendo come l‘Italia sia, da sempre, un paese rispettoso di tutti e come sia arrivata l’ora che “che gli altri inizino a rispettare anche noi”.