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Politica

Le opposizioni fanno il punto su Kaswalder

Le opposizioni fanno il punto su di Kaswalder, il Presidente del Consiglio Provinciale del Trentino. L’intervento delle opposizioni giunge in seguito alle dichiarazioni del Presidente riguardo gli Stati Uniti d’America.

Gli americani sono dei guerrafondai, io in America non ci andrò mai. Non mi piacciono, da sudtirolese so che le guerre vanno fatte solo per difendersi. Io vado in tutto il mondo ma non andrò mai lì: non ho mai provato simpatia né per il popolo americano né per l’America. In America non c’è democrazia, piuttosto vado in Russia” sono state le frasi di Walter Kaswalder, pronunciate in occasione di una conferenza a sostegno di Chico Forti.

Le minoranze – in particolar modo Partito Democratico, Partito Autonomista Trentino Tirolese e Movimento 5 Stelle – hanno dunque organizzato una conferenza stampa per segnalare altre a loro dire inadempienze nelle funzioni di Presidente del Consiglio Provinciale.

Essere costretti a uscire da casa propria è una brutta cosa e dobbiamo dare ragione di questo nostro gesto estremo” sostiene il Consigliere provinciale del PD Giorgio Tonini, riferendosi all’abbandono dell’Aula. “Erano venute meno le condizioni di garanzia. Il Consiglio provinciale è la casa di tutti e soprattutto delle minoranze, in quanto unico strumento attraverso il quale muoversi. Ci sono diverse situazioni grigie, dove il potere in capo al Presidente del Consiglio è essenziale per garantire a tutti l’equilibrio dei rapporti di forza: se però il Presidente le interpreta sempre in favore della maggioranza, questo viene meno. Chiediamo al presidente Kaswalder di definire bene i temi controversi, come la procedura d’urgenza, l’ammissibilità degli emendamenti e l’orario delle sedute“.

Critico anche Ugo Rossi: “Finora non abbiamo avuto risposte alle nostre richieste, nonostante l’annuncio di più incontri. Il ruolo di terzietà non c’è, trattandosi di un presidente totalmente ostaggio di una maggioranza. Noi lo abbiamo votato per una logica di dialogo, tuttavia questo non si è finora visto. Basti pensare alla visita del Vicepresidente del Senato, accolto solo dai Consiglieri di maggioranza. Si trattano di troppi elementi: il Presidente non decide in autonomia, ma si rimette alla decisione di un organo che non è deputato a decidere. Sono allibito, inoltre, dalle dichiarazioni sugli americani“.

Sono poi intervenuti i due Consiglieri provinciali del Movimento 5 Stelle Filippo Degasperi e Alex Marini. “Ci sentiamo in imbarazzo, poiché non abbiamo mai avuto incertezze nel sostenere la sua candidatura. C’era un rapporto con la sua persona in passato e gli impegni che si era assunto candidandosi a Presidente sembrano certificare tutt’altro. Noi non intendiamo sollecitare ulteriormente Kaswalder sui suoi compiti, speriamo si renda conto autonomamente che qualcosa non funziona” ha affermato Degasperi, lasciando intendere una tacita richiesta di dimissioni.

Alex Marini è stato invece più duro: “È evidente che il Consiglio provinciale viene utilizzato come strumento di propaganda per promuove le politiche promosse dalla Presidenza della Provincia e dalla Giunta. A conferma di ciò abbiamo vari elementi, il primo è che la maggior parte del tempo i consiglieri di maggioranza lo passano a bere sostanze anche alcoliche e in buona quantità, la seconda ragione è che l’attività delle commissioni è propedeutica e funzionale a ciò che avverrà poi in aula“.

Frasi che non sono passate inosservate, tanto da scatenare la reazione di Mara Dalzocchio, Capogruppo in Consiglio provinciale della Lega: “Rimaniamo sorpresi e sconvolti dalle parole pronunciate dal consigliere Marini che ha definito i consiglieri di maggioranza un gruppo di persone dedite al consumo di alcolici. Si tratta di dichiarazioni che offendono e recano danno nei confronti dell’immagine della maggioranza, del gruppo consiliare della Lega e di ogni singolo consigliere di questo gruppo“.

Per questo motivo – continua la Dalzocchio – nelle prossime ore ci attiveremo presso le opportune sedi al fine di fare giustizia su dichiarazioni fuori da ogni logica e lesive del costante lavoro fatto dai consiglieri nel corso della loro attività, tanto all’interno dell’Aula consiliare quanto al di fuori“.