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Salute

Morso da un cane, niente antirabbica in Santa Chiara

Suonerà sconvolgente ai nostri concittadini venire a sapere che a Trento, nel plesso ospedaliero principale in provincia, il presidio Santa Chiara, non si pratica più la iniezione antirabbica nel caso di morso di cane.
È quanto accaduto ieri sera a MG, un uomo trentino che, in seguito al morso di un cane non identificato, tenuto al guinzaglio senza museruola in un locale della città, si è recato al pronto soccorso per avere immediate cure.
Il cane era in compagnia di un avventore un po’ su di giri e lo ha morso alla coscia senza motivo apparente. Ora tarda per un medico, allora pronto soccorso.
Il presidio medico dopo averlo visitato e aver apposto un cerotto, dove peraltro era già stata prestata una prima cura nel bar, ha deciso di non effettuare l’iniezione antirabbica.
Secondo quanto emerge il presidio ospedaliero opta per questa scelta: scaricare su altro medico la antirabbica ed altre terapie eventuali.
Preoccupata la vittima del morso, che si trova ora con in mano i moduli imposti dalla burocrazia per portare avanti la denuncia veterinaria, obbligatoria per legge, una prescrizione di antibiotici e una visita e la paura di essere stato contagiato.
La rabbia è una malattia canina per la quale non è più d’obbligo dal 2013 il vaccino sui cani. E seppure il morso di un cane sia sempre un po’ infetto, principalmente l’encefalite da rabbia rappresenta un enorme rischio per il malcapitato.
Si tratta del protocollo, è quanto detto alla vittima da parte del presidio sanitario. MG è tuttavia in ansia perché il tempo tra il morso e la eventuale iniezione fatta dal medico di famiglia è troppo. Oltre 13 ore.
Racconta MG: “Io ho chiesto e insistito per l’antirabbica, che mi è stata rifiutata perché a dire del medico si doveva prima effettuare la procedura veterinaria. E ho replicato che quella è una cosa diversa dal trattamento sanitario a me dovuto, e che volevo l’antirabbica visto che il cane era a me ignoto. Per questo motivo sporgerò denuncia contro l’azienda per omissione di soccorso.”
Tutto questo in un centro cittadino, Trento appunto, che sarà peraltro l’unico ospedale a fare da appoggio al primo soccorso.
“Ieri non mi è stato effettuato alcun prelievo per accertare eventuali contagi” ha raccontato MG.
Martina Cecco
Foto: Dog Show Net (esemplificativa).

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Riguardo l'autore

martinacecco

Giornalista e blogger. Collaboro con il web in rosa di Donnissima. Dirigo Secolo Trentino e Liberalcafé. Laureata in Filosofia presso l'Università degli Studi di Trento. Collaboro con un Progetto sperimentale di AI.