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Società

L'imbarazzo del taccheggio in Eurospar

Potrebbe essere interessante: quando ci si trova nell’imbarazzo perché si sta assistendo ad un taccheggio si potrebbe riferire al commesso perché possa escogitare qualcosa per svergognare il ladro con dolcezza. La tentazione di dire al taccheggiatore che “siamo vicini al suo dolore e alla sua sofferenza” (in modo ironico) quando è intento a rubare trucco e parrucco, profumi o alcolici è sempre tanta.
Sarà successo a tutti di trovarsi nella posizione imbarazzante del cliente che vede altri clienti intenti ad intascare in zaini e borse o sotto il giubbino dei prodotti di vario genere. Viene la rabbia, ma anche viene l’istinto di mettere alla berlina questa gentaglia.
Insomma, non è molto semplice stabilire il motivo per cui queste cose accadono: cleptomania (una malattia che porta a intascare tutto), povertà estrema (che però spesso è palese, il cliente chiede e raramente ruba), atto goliardico di gioventù, azione dimostrativa, dispetto, gesto superficiale di chi è convinto che facendo la spesa pagata abbia diritto anche a portare via qualcosa gratis (eppure sì esistono anche costoro), infine ladruncoli e taccheggiatori di professione (che a fine mese rubano più di quanto un professore precario guadagna, a cottimo). L’ultima categoria è molto rifornita, e l’età ha una gamma completa dai bambini agli anziani, purtoppo. Un secondo lavoro, per loro, in pratica.
Ecco: essere nella posizione del commesso che vede il taccheggiatore ha un notevole vantaggio, il coltello dalla parte del manico per poter svergognare il ladro, anche se la depenalizzazione ormai va nella direzione per cui il commesso dovrà dire qualcosa del tipo: “Grazie per aver scelto noi per il furto!” infatti non si possono sequestrare persone al super e neanche si possono aggredire clienti a parole o fisicamente, in Italia; succede diversamente per un cliente che vede un altro cliente rubare: se non ha intascato non può chiamare nessuno, è calunnia, se ha intascato e chiama il commesso è tardi, perché il ladruncolo scapperà, ma ancor peggio, si rischia di avere una sgozzata a vivo per che so, una scatola di “escavatori di marchio miserello del valore 6 euro per 5 mezzi”.
E’ quanto passa nella mente.
E perché dire ciò: poche ore fa di fronte a un taccheggio di giocattoli, per l’appunto, a Trento, ha vinto, nel personale imbarazzo, la fortuna di poter contare sulla compagnia di un amico molto alto, che con la sola presenza statuaria ha fatto desistere la “risorsa” che in coppia di un giovanissimo complice stava cercando di rubare giocattoli in Eurospar in viale Verona. Supermercato che per i furti ha pure dovuto blindare la doppia uscita, oramai il quartiere è come “infestato”.
L’imbarazzo per l’appunto del taccheggio, quando assisti al lavoro del ladro ma non sei un commesso, non sei un direttore di negozio, sei un semplice cliente che non ha intenzione di essere sgozzato per la modica cifra di 6 euro. Capita anche a voi?
A cura di Martina Cecco

Riguardo l'autore

martinacecco

Giornalista e blogger. Collaboro con il web in rosa di Donnissima. Dirigo Secolo Trentino e Liberalcafé. Laureata in Filosofia presso l'Università degli Studi di Trento. Collaboro con un Progetto sperimentale di AI.

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