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Maturità, Lory Del Santo: "Quel giorno ero senza mutandine"

Parlando di Maturità, Lory Del Santo ha deciso di raccontare uno dei siparietti più “caldi” della sua vita, di certo non dovuti alle temperature atmosferiche della stagione estiva.

La rivelazione di Lory Del Santo infatti più che calda è “bollente”. “Ricordo perfettamente la mia maturità – ha dichiarato alla trasmissione I Lunatici di Radio 1 l’attrice – entrai in classe ma non c’erano i banchi e tutti i professori mi guardavano strano. Un commissario esterno mi seguì e chiese se mi servisse una mano. Quel giorno ero stratosferica: un tacco 12 e una tutina viola di lino molto leggero. Chissà se ci stava provando“.

Poi il racconto scende in dettagli ancora più piccanti: “Non avevo nemmeno il reggiseno né il resto dell’intimo…da quelle parti del vestito c’era un doppio strato di lino che non poteva far vedere nulla. Presi il massimo dei voti: sono stata la più brava della classe alla maturità, pur non andando mai molto bene a scuola“.

D’altronde Lory del Santo era un nome affermato nel jet-set già prima della maturità: fu infatti valletta del Festivalbar 1975, tenutosi all’Arena di Verona a pochi chilometri dalla “sua” Povegliano Veronese. Dopo la maturità partecipò a Miss Universo e a Tagli, ritagli e frattaglie sotto la conduzione di Renzo Arbore.

Senza reggiseno e senza slip, ma stavolta senza la tutina di lino viola, è comparsa anche sulle pagine di Playboy prima di partecipare alle commedie sexy all’italiana e a trasmissioni cult come Drive In

Lory Del Santo a Drive In

Dopo essersi ritirata temporaneamente dalle scene, è tornata prepotentemente in auge grazie alla vittoria dell’Isola dei Famosi, vinta – prima donna a riuscirci – nel 2005. Stavolta niente reggiseno e slip, ma costume da bagno obbligatorio.

Se il suo deshabillé avrà forse influito sul massimo dei voti e sulle coronarie del povero commissario esterno della maturità, Lory Del Santo ha dimostrato di aver saputo usare quel “talento” per intraprendere una lunga carriera, rimanendo tuttora in voga.