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Cristiano Ronaldo alla Juve! Ma quante critiche

Cristiano Ronaldo alla Juventus, è questa la notizia bomba che sta scuotendo letteralmente non solo il calcio mercato, ma tutta l’opinione pubblica, soprattutto per le cifre che muovono l’affare: si parla di più di 100 milioni al Real Madrid ed un contratto da 120 milioni lordi al giocatore, per una durata complessiva di quattro anni, la bellezza di 30 milioni netti a stagione. Un’acquisto che comunque si sta già ripagando senza nemmeno essere ufficiale, il titolo della Juve in borsa infatti è aumentato del ben 22%, salendo di valore di quasi 150 milioni negli ultimi tre giorni.
Sportivamente parlando, Ronaldo in Italia, può essere considerato come l’affare del secolo, sia per gli introiti finanziari che un calciatore del suo calibro garantirebbe al nostro campionato, sia come valore assoluto per la serie A, che si arricchirebbe di uno dei giocatori più forti e vincenti della storia del calcio.
Moralmente parlando invece, la questione risulta molto spinosa, tantissime persone infatti si sono indignate per il contratto faraonico che il lusitano, dovrebbe, firmare a Torino. Parte dell’opinione pubblica come anche alcuni operai di FcA, hanno mosso pesanti critiche ai cugini Elkann-Agnelli, sostenendo: i primi che l’Avvocato nei momenti di crisi economica del nostro paese, non si sarebbe mai sognato di spendere così tanti soldi per un giocatore, i secondi invece intervistati nello stabilimento di Pomigliano, reclamano che in Fiat non ci sono aumenti da oltre 10 anni e che con lo stipendio di Ronaldo si sarebbero potuti dare fino a 200 euro di aumento ad ogni operaio oppure creare ben 2000 nuovi posti di lavoro.
Agnelli-Fiat-Juventus: tre cose che da oltre cento anni vanno di pari passo nel nostro paese, la Juventus è diventata la “squadra d’Italia” negli anni ’30, nel famoso quinquennio d’oro che portò la vecchia signora a vincere cinque scudetti consecutivi e dando ben 9/11 alla nazionale campione del mondo nel 1934. Da allora si è creato un connubio, che anche negli anni più duri del nostro paese, quelli tra la fine dei ’60 e l’inizio degli ’80, ha sempre differenziato la figura capitalistica ed imprenditoriale della famiglia, con quella sportiva, potevano essere criticate, contestate e ostacolate le manovre finanziarie Fiat, ma alla domenica Gran parte degli operai erano allo stadio, e grazie ad i gol dei campioni della Juve dimenticavano per qualche ora le contestazioni settimanali.
La Juventus non è solo la squadra più amata d’italia, è anche la più odiata, chi per un motivo chi per un altro, ma in molti sono sempre pronti a criticare ed affossare gli attuali, 7 volte consecutive, campioni d’Italia, senza validi motivi. È dunque plausibile che le critiche mosse alla vecchia signora, per questa operazione galattica, siano state fatte più per invidia, risentimento personale o paura di altri successi da parte dei bianconeri, che per reali problematiche sociali, che vanno a toccare più un’aspetto politico e non sportivo.
Nel mondo del calcio infatti, grazie a massicci interventi e controlli UEFA, le società devono essere in grado di autofinanziarsi, e quindi se la Juventus dovesse davvero affondare il colpo decisivo per CR7, sarà solamene grazie alle proprie forze, e non a quelle di Exor come in molti possono pensare.
Lo sport, in ogni sua ramificazione, genera campioni, i campioni generano successi, che a loro volta generano denaro tale da autofinanziare spese spesso molto alte. In NBA, il super campione LeBron James, ha da pochissimi giorni firmato un contratto con i L.A. Lakers da ben 38,5 milioni di dollari, che verranno probabilmente ammortizzati tutti con la vendita di magliette gialle e viola con il numero 23. La holding Exor che controlla pure la Ferrari, ha recentemente inscritto in F1 non solo la casa di Maranello con Sebastian Vettel ad oggi primo nel mondiale ( 40 milioni netti di stipendio ), ma anche una seconda casa automobilistica, la gloriosa Alfa Romeo, per rilanciare il brand sostenendo uno sforzo economico notevole, eppure né per Ferrari, né per Alfa Romeo sono state mosse particolari critiche a livello economico, forse anche perché ogni italiano si sente orgogliosamente rappresentato da una sfrecciante monovolume rossa fiammante ma non da una maglia a strisce bianche e nere.
Adorno Daniele