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Champions League: la notte da incubo di Karius

Kiev, 26 Maggio 2018. Va in scena la Finale della coppa dalle grandi orecchie tra il Liverpool ed il Real Madrid, vinta dalle Merengues per 3-1: il protagonista della serata non è stato ne l’attesissimo Salah, uscito anzitempo per un bruttissimo fallo di Sergio Ramos dopo 25 minuti e nemmeno il pluri pallone d’oro Cristiano Ronaldo, autore di una prestazione opaca.
Protagonista inaspettato della gara infatti è stato Loris Karius, portiere 25enne del Liverpool, che come chiunque abbia mai calciato un pallone, sognava fin da piccolo di disputare una finale di Champions League, non sapendo però che il destino, beffardo, gli avrebbe riservato una notte da incubo.
Karius infatti si è preso tutta la scena della gara non tanto per alcune buone parate, bensì per due colossali errori che regalano la coppa alla squadra di Zidane. Errori gravi, che pesano molto sul risultato: il primo infatti propizia l’1-0 di Benzema, dal momento che giovane portiere rinvia il pallone con le mani addosso all’attaccate francese, astuto a posizionarsi e ad intercettare il pallone.
La partita però resta viva e la squadra di Klopp mette anima e corpo e trova il gol del 1-1 grazie a Mané. Pareggio vanificato poco dopo grazie ad un gol in rovesciata del gallese Bale, che grazie al secondo errore della serata di Karius trova anche il gol del 3-1: il gallese infatti tira da 35 metri e da posizione defilata, sembrerebbe un tiro innocuo per ogni portiere se non fosse che la palla scivola dalle mani e finisce goffamente in rete.
Ansia da finale o semplicemente errori tecnici ? Karius era indubbiamente uno dei punti deboli di questo Liverpool, ma Klopp gli ha dato fiducia, e dopo un inizio di stagione difficile, vissuto in competizione con Mignolet, aveva trovato la titolarità, godeva dalla stima di compagni e tifosi e stava fornendo prestazioni di buon livello. I suoi grossolani errori quindi, potrebbero essere dovuti più ad un’inesperienza del giocatore, che mai aveva disputato gare così importanti, e soprattutto così emotivamente intense.
In gare così, che possono valere una carriera intera, la tranquillità e la lucidità di gestire il momento è e deve essere tutto, un pallone giocato troppo presto o troppo tardi fa la differenza tra una vittoria ed una sconfitta. Loris ne ha fatto le spese sulla propria pelle, chissà infatti come sarebbe andata la partita, se avesse ragionato qualche secondo in più su quel pallone regalato a Benzema. Probabilmente non ci sarebbe stato il secondo errore, dato che è molto difficile rimanere concentrati dopo che la tua squadra perde per una tua papera. Il mix di inesperienza ed ansia dunque hanno condannato il Liverpool, che avrebbe voluto davvero regalare quella coppa ai tifosi giunti in massa a Kiev.
Cosa può pensare un portiere dopo una prestazione simile? Le lacrime sono la prima, naturale, reazione ad un evidente senso di inadeguatezza e mal gestione del momento. Le scuse, a chi ci credeva, in quel sogno, il secondo. Proprio dai tifosi Karius ha avuto un segno, forte, indissolubile, di ciò che è il mondo Liverpool: sconcertato ed in lacrime infatti è andato a scusarsi sotto il settore a loro dedicato e, invece di fischiarlo, come sarebbe successo in ogni altro caso, dai Reds si è potuta ammirare una lezione di stile. Si è sentito intonare il celebre coro You’ll Never Walk Alone, che sicuramente suona come sorta di perdono da parte dei suoi supporters, che dunque non faranno pesare più di tanto questa cocente delusione al giocatore. Con buona pace di chi apostrofava con Paperumma un 19enne dopo una prestazione sbagliata dopo averlo osannato per un’intera stagione
Daniele Adorno