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La Roma non riesce nell'impresa: con il Liverpool è 4-2

Il Liverpool convinto di aver già staccato il biglietto per Kiev, si presenta a Roma sicuro che gli spazi aperti lasciati dai continui attacchi giallorossi, possano essere sfruttati al bacio per chiudere definitivamente la pratica. Non sarà cosi.
La Roma inizia subito con un ottimo approccio. Varie scorribande di Kolarov ed El Shaarawy sulla fascia sinistra mettono in apprensione il giovane Alexander-Arnold, tanto che Klopp già inizia a pensare ai prossimi cambi. Sembra di rivedere la gara di ritorno con il Barcellona, fino a quando un errore in impostazione di Nainggolan innesta un contropiede fulmineo degli inglesi, concluso con la stoccata di Manè. È 1-0.
Si ritorna con i piedi per terra, e ci si rende subito conto che quella con i blaugrana era un’altra storia. La disperazione del belga viene subito recepita, tanto che la Roma in pochi minuti riesce ad agguantare il pareggio: la solita azione sulla sinistra di El Shaarawy innesca un flipper che sbatte sul viso di Milner e si insacca in porta. Ma la Roma fa e disfa. Su un calcio d’angolo degli inglesi, un colpo di testa sbagliato di Dzeko appoggia a Wijnaldum. 2-1. Sulle ali della disperazione la Roma si rigetta in avanti e colpisce un palo con El Shaarawy.
Nel secondo tempo i giallorossi ammorbidiscono subito il passivo: Alexander-Arnold buca l’intervento e favorisce un tiro a giro di El Shaarawy, sulla cui respinta di Karius si avventa Dzeko. 2-2. L’Olimpico ritorna a crederci. Entra Under al posto di uno spento Pellegrini ed inizia un monologo Roma. Alexander-Arnold non si sa più per che squadra giochi, prima para a mano aperta una conclusione di El Sharawy e poco più tardi sbaglia la diagonale difensiva, lasciando Dzeko libero di concludere. Karius ci mette una pezza.
Soffre Klopp in panchina e corre ai ripari con la difesa a 5. Non può far nulla però sul talento di Nainggolan, il cui tiro dalla distanza centra il bersaglio. 3-2. Il finale è un arrembaggio, ma quando si ha l’impressione che sia tutto finito, viene fischiato un rigore ai giallorossi, quasi a bilanciare quello precedente. Se ne incarica Nainggolan, che nel dubbio disintegra la porta con un tiro potente ed angolato. Ma è troppo tardi. Finisce con 4 gol all’attivo e tanti rimpianti, per ciò che poteva essere e non è stato.
Approccio perfetto della squadra di Di Francesco, costante nell’aggressione e nella pressione. Organizzata in difesa e con marcature quasi capillari. Alcuni errori banali hanno inevitabilmente compromesso la strada della rimonta, che ha iniziato a farsi ripida quasi verticale. Nonostante ciò, il duo Kolarov-El Shaarawy, in splendida forma, ha messo spesso in difficoltà la difesa del Liverpool, tanto che Alexander-Arnold ricordava il Juan Jesus dell’andata. A rendere meno amara la mancata qualificazione, ci ha pensato un Olimpico gremito, che a fine partita si è lasciato andare in un grande applauso verso una squadra che ci ha fatto sognare in grande. Bastava solo crederci di più.
ROMA   LIVERPOOL   4-2
MARCATORI:  6’p.t. Manè, 15’p.t. Milner autogoal, 25’p.t. Wijnaldum, 52’s.t. Dzeko, 86’s.t. Nainggolan, 94’s.t. Nainggolan rigore.
ROMA (4-3-3): Alisson; Florenzi; Manolas; Fazio; Kolarov; Pellegrini (dal 53’ Pellegrini); De Rossi (dal 69’ Gonalons); Nainggolan; Schick; Dzeko; El Shaarawy (dal 75’ Antonucci). A disposizione: Skorupski, Bruno Peres, Juan Jesus, Gerson. Allenatore: Eusebio Di Francesco.
LIVERPOOL (4-3-3): Karius; Alexander-Arnold (dal 90’ Clyne); Lovren; Van Dijk; Robertson; Wijnaldum; Henderson; Milner; Salah; Firmino (dal 87’ Solanke); Manè (dal 83’ Klavan). A disposizione: Mignolet, Moreno, Woodburn, Ings. Allenatore: Jurgen Klopp.
NOTE: ammoniti Lovren, Florenzi, Manolas, Robertson, Solanke.

Edoardo Vicomanni