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Pensieri in Libertà

Ddl Zan, pieno appoggio alla manifestazione di Milano e no ad una legge liberticida e promuove l’indottrinamento nelle scuole

“Desidero esprimere il mio pieno appoggio alla manifestazione di oggi a Milano, in piazza Duomo, in opposizione alla legge contro l’omotransfobia. Un provvedimento che, come spiegato da fior di giuristi – dal magistrato Alfredo Mantovano a Pietro Dubolino, già Presidente di sezione della Corte di Cassazione -, è almeno inutile dato che qualunque violenza o discriminazione basata pure sul genere o sull’orientamento sessuale è già oggi perseguibile dal nostro ordinamento, con l’attivazione anche di apposite aggravanti, quelle dei motivi futili e abbietti (art. 61, n. 1 c.p.).

Non solo. Il Ddl Zan, se da un lato non aggiunge nulla a tutele che già ci sono, dall’altro – introducendo il perseguimento della «propaganda di idee» fondate sull’«identità di genere» o sull’«orientamento sessuale» – apre a derive liberticide. Del resto, cronache del mondo angloamericano riportano da anni vicende di pastori denunciati per aver letto passaggi scomodi delle Sacre Scritture o di pasticceri cristiani trascinati in tribunale per essersi rifiutati di preparare torte per nozze gay. Jenny Klinge, una parlamentare norvegese, è stata addirittura denunciata solo per aver detto che «solo le donne possono partorire».

Vogliamo arrivare a questo? Se passa il ddl Zan, dire che la famiglia è quella composta da un padre e una madre – come detto chiaramente da Cecchi Paone – diventerà perseguibile, e ciò sarebbe gravissimo. Lo stesso articolo 4 della legge, che garantisce la libertà di idee «purché» conformi allo spirito della norma, è allucinante: la libertà di espressione come concessione è cosa da Cina o da Corea del Nord, non da democrazia. Infine, esprimo il mio appoggio alla manifestazione contro la legge arcobaleno perché sono contraria ad ogni forma di indottrinamento gender, che con tale norma avrebbe perfino una sua Giornata nazionale nelle scuole «di ogni ordine e grado».

Su quest’ultimo aspetto, faccio mie le parole di Platinette, figura che certo non può essere tacciata di omofobia: «L’identità di genere nei programmi scolastici è una violenza, perfino peggiore di quella dell’utero in affitto. Significa far prevalere una visione del mondo rispetto ad altre che hanno lo stesso diritto di esistere». Direi che non c’è nulla da aggiungere, se non che è scandaloso che il Pd e il centrosinistra si siano dimenticati – in un momento di epocale crisi economica – dei diritti sociali e dei lavoratori, in favore di presunti diritti civili contenuti in una legge contestata pure da tante persone omosessuali, non credenti e di area progressista”.

Mara Dalzocchio