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Ambiente

JJ4. La LAV potrà accedere al Casteller

Dopo reiterate richieste, la prima delle quali a inizio aprile subito dopo la cattura di JJ4, la LAV ha finalmente ottenuto l’autorizzazione dalla Provincia di Trento ad accedere al Casteller per verificare con i propri occhi le condizioni di detenzione dell’orsa JJ4, così come di M49, recluso da più anni.

La Provincia – comunicando ieri la sua decisione alla LAV, poco prima della conferenza stampa di presentazione del Piano di trasferimento di JJ4, a intero carico dell’associazione – ha posto la condizione che alla visita fosse presente solamente un rappresentante dell’associazione, quindi non sono potuti intervenire veterinari o altri specialisti che potessero valutare le condizioni psico-fisiche degli animali, altrimenti non evincibili dalla semplice fornitura di cibo agli animali.

Quanto abbiamo potuto vedere ha confermato tutte le nostre preoccupazioni riguardo la detenzione degli orsi in recinti che potrebbero essere adeguati come struttura solo ad ospitare al massimo un’area di sgambamento per cani – dichiara Massimo Vitturi, responsabile nazionale LAV, Area Animali Selvatici – è questa un’ulteriore certezza sul fatto che JJ4 deve essere trasferita quanto prima nel rifugio che abbiamo individuato in Romania e che a M49, sul quale non pendono giudizi dei Tribunali, debba essere riservata una vita degna di essere vissuta, diversa dall’attuale sopravvivenza al Casteller.”

Infatti, i singoli recinti nel quale è suddiviso il rifugio rumeno da noi proposto, tutti collegati tra loro tramite tunnel, che possono essere aperti o chiusi a seconda delle necessità, sono tra le otto e le quaranta volte più grandi di ognuno dei recinti nei quali sono rinchiusi gli orsi al Casteller, motivo per cui dovrebbe essere utilizzato solo per dare ospitalità temporanea e limitata a orsi in difficoltà. Tutti gli altri plantigradi dovrebbero invece essere lasciati liberi sui loro territori, attraverso la prevenzione degli incidenti.

Una volta trasferita JJ4 e tirato quindi un sospiro di sollievo per essere riusciti a sventare la sua uccisione, ci occuperemo anche di M49 – conclude Vitturi – ma la responsabilità per evitare nuovi incidenti e quindi nuove incarcerazioni o uccisioni di orsi, resta ancora tutta in capo alla Provincia di Trento. Per questo rinnoviamo la nostra richiesta di avviare subito un programma di attività, concordato con le istituzioni scientifiche del territorio, quali il MUSE e il Parco Naturale Adamello Brenta, per favorire la convivenza pacifica tra gli orsi e noi umani.”