Home » IL TRIONFO DEL CONCETTO DI PARTITO
Editoriali

IL TRIONFO DEL CONCETTO DI PARTITO

MoVimento o Partito? È questo uno tra i principali dibattiti che stanno coinvolgendo non solo il MoVimento 5 Stelle, ieri l’invito formale alla Consigliera Provinciale Manuela Bottamedi di ritornare sulle posizioni intransigenti pentastellate, ma anche la restante politica nazionale.

Innanzitutto è necessaria porre una distinzione tra il concetto di Partito e quello di Movimento. Se il primo si colloca sul terreno della politica, i secondi puntano al raggiungimento di obiettivi parziali. Nulla vieta, tanto per fare un esempio, a un lavoratore di aderire a uno sciopero e al contempo votare un partito di Destra.

Si deve quindi rimarcare il concetto che un movimento, solitamente costituito da una pluralità di soggetti diversi tra di loro, si crea al fine del raggiungimento di uno scopo preciso.

Al fine di ottenere ciò è necessario, in un sistema democratico, la conquista di un posto accanto a coloro che detengono il potere politico. Ovvero partecipare e ottenere un certo numero di seggi all’interno degli organi parlamentari.

Si pone a questo punto un duplice problema: come raggiungere l’obiettivo? Al fine di raggiungere questo è necessaria la politica, questa solitamente è l’obiettivo contro cui il movimento lotta. Le due principali forze movimentiste nate negli ultimi anni sono la Lega Nord e il MoVimento 5 Stelle.

Il 1992 fu l’anno d’oro per il fenomeno della Lega Nord, un movimento contro tutto e contro tutti che urlava all’Italia la propria indignazione verso la corruzione del vecchio sistema politico. Gli obiettivi che venivano posti erano molti semplici e comprendevano la secessione, la fine del potere della Casta e lotta anti-europeista.

Nel 1994 vi fu la svolta di aderire al neonato centrodestra guidato da Berlusconi, segue poi quel periodo, tra il 1996 e il 1999, caratterizzato da manifestazioni folkloristiche quali il Parlamento Padano, la secessione della Padania e la creazione di un apposito inno nazionale. Dalla ritrovata alleanza con Berlusconi in poi, la storia del Partito Lega Nord si dissocia fortemente da quella del Movimento.

Un piccolo elemento è dimostrato da un famoso discorso di Umberto Bossi, era il 1994, in cui affermava che il suo movimento “continua la lotta di liberazione fatta dai partigiani – e poi urlando – mai con i fascisti, mai con i nipoti dei fascisti”;  l’esatto contrario di quanto poi fatto in seguito.

La situazione del MoVimento 5 Stelle è invece particolarmente complessa. È innegabile il fatto che vi sia una trasformazione del movimento in un partito, al contempo però quanto affermato sul blog  di Beppe Grillo dimostra indubbiamente un dato di fatto che dovrebbe essere un monito nei confronti del centrodestra nazionale e soprattutto con riferimento a quello trentino, quest’ultimo troppo tentato dalla possibilità di creare alleanze elettorali con liste civiche. Una simile affermazione, portata alla luce anche in questi ultimi giorni, pone come elemento chiave e propedeutico il fallimento dei partiti di tale area.

La Civica solitamente si caratterizza sopratutto sulle personalità dei soggetti che la compongono e che si riuniscono, qui abbiamo un elemento simile a quello presente nel movimento, al fine del raggiungimento di un parziale obiettivo. Nel recente passato, ovvero alle scorse elezioni provinciali, il risultato ottenuto dalle numerose civiche capitanate da Diego Mosna e Silvano Grisenti, dobbiamo ricordare che proprio quest’ultimo aveva varie volte criticato il sistema partitico, fu particolarmente deludente nonostante la folta presenza di soggetti provenienti dalla società civile.

Il problema è l’attrattiva di questa, ovvero sino a che punto l’elettore può provare interesse verso una prodotto alternativo ai partiti? A ciò si deve aggiungere anche quella fetta di elettorato costituito dai giovani, attualmente sempre più disorientato e ormai attratto solamente dal modus operandi del politico nazionale.

L’ultimo pericolo in questo mix, composto da personalismi e movimentismi, è costituito dalla continuità del progetto politico: una civica contiene al suo interno delle identità e quindi degli obiettivi da ottenere e garantire nel tempo?

Michele Soliani