A Palazzo Madama arriva il responsabile Immigrazione del Carroccio. Una militanza che per Toni Iwobi dura da 25 anni. Ma è proprio grazie a Salvini se ora ha raggiunto un ruolo di primo piano.
E così il 4 marzo il nigeriano Tony Iwobi, già responsabile Immigrazione del partito di via Bellerio, è stato eletto – ironia della sorte – con lo slogal #stopinvasione. Ed è la prima volta nella storia della Repubblica italiana.
Insomma, una vera è propria beffa per coloro i quali, durante questa campagna elettorale, hanno attaccato Matteo Salvini, accusandolo – da Macerata in poi – di essere il mandante morale di certi fatti.
Tony Iwobi comunque, milita all’interno del partito leghista già da 25 anni: per il partito, che l’ha nominato nel 2014, (quando la Lega decise di istituire un dipartimento per la sicurezza e l’immigrazione) rappresenta dunque una persona fidata, con esperienza già consolidata nel settore di riferimento. Un vero e proprio valore aggiunto nel gestire il campo dell’immigrazione.
“Amici, – ci tiene a far sapere ai propri fan in un post su Facebook – è con grande emozione che vi comunico che sono stato eletto Senatore della Repubblica! Dopo oltre 25 anni di battaglie nella grande famiglia della Lega, sta per iniziare un’altra grande avventura! I miei ringraziamenti vanno a Matteo Salvini, un grande leader che ha portato la Lega a diventare la prima forza di centrodestra del Paese! Devo ringraziare poi il mio segretario nazionale Paolo Grimoldi, il mio ormai ex segretario provinciale e nuovo deputato Daniele Belotti, tutta la squadra del dipartimento per il lavoro svolto in questi anni, i militanti della grande Lega e tutti gli amici di Facebook per il loro sostegno. Non posso dimenticare poi la mia famiglia, senza di loro non sarei arrivato fino a qui oggi, perché non hanno mai smesso di supportarmi e di starmi vicino! Grazie, grazie, grazie! Io sono pronto, amici!”, conclude infine nel post, salutando tutti coloro che da sempre l’hanno sostenuto tra le fila del partito leghista.
E a chi ancora oggi gli chiede perché si è innamorato della Lega lui stesso risponde, come riportato a Libero in un’intervista del 2014: “Per il federalismo”, “la Nigeria ha 36 Stati autonomi e confederati. È un progetto che funziona in Africa, perché non dovrebbe funzionare qui, che siamo nel primo mondo?”. E sull’accostamento tra clandestini e immigrati regolari disse: “Io mi sono fatto da solo, col sudore della fronte”.
E in una seconda intervista ad Affaritaliani spiegò: “Matteo Salvini e la Lega sono un importante argine al razzismo. La discriminazione nasce proprio quando dilaga l’immigrazione clandestina, in quanto è l’anticamera all’ingiustizia sociale e all’insicurezza. Più si fanno arrivare finti profughi, dico così perché pochissimi di loro scappano davvero dalle guerre, più aumenta il caos nel Paese e la conseguenza è proprio quella di atteggiamenti e comportamenti razzisti. Se invece si ha il rispetto per un’immigrazione sana e controllata si ha anche l’integrazione e quindi si annulla il rischio del razzismo”.