Sin dalle prime ore in cui, ancora ufficiosamente, era stata ventilata la possibilità che Mario Draghi potesse raccogliere il testimone lasciato da Giuseppe Conte e diventare la nuova guida del Governo italiano, molte persone avevano accolto favorevolmente questa possibilità vedendo nell’ex presidente della Bce la persona giusta per poter gestire al meglio la difficile situazione nella quale il paese stava (e sta) versando.
Anche in occasione della nomina ufficiale come Presidente del Consiglio italiano, erano stati in molti a giudicare Mario Draghi come uno dei pochi in grado di gestire al meglio, tra le varie sfide, anche l’utilizzo dei 209 miliardi di euro che l’Unione Europea aveva destinato all’Italia con il Recovery Plan.
Oggi, a poco meno di un mese dalla sua investitura ufficiale, su Mario Draghi e sul suo Governo arrivano le prime nubi proprio sul delicato tema della ri-stesura del Recovery Plan. Impegno al quale era stato chiamato il neo ministro Daniele Franco che godeva della massima fiducia dell’intera nazione.
Fiducia che sembra però essere stata parzialmente tradita, stando a quanto riportato (in esclusiva) da Radio Popolare infatti, il neo ministro avrebbe delegato la società di consulenza internazionale McKinsey di riscrivere il Recovery Plan italiano così da accelerare le tempistiche e rispettare la scadenza prevista per la prossima fine di aprile.
La notizia, ripresa immediatamente da diverse autorevoli testate giornalistiche, ha generato molto clamore sia per il fatto “curioso” che un intero Ministero abbia deciso di affidare una delle più importanti sfide del paese ad una società estera, sia per il fatto che in fase di insediamento il Governo Draghi era stato acclamato da una parte dell’opinione pubblica come “un Governo finalmente composto da persone competenti”.
Affermazioni che, ad oggi, non sembrano trovare particolari riscontri dato che nemmeno lo stesso Governo Draghi sembra avere fiducia nelle capacità dei propri esponenti, dato che per una delle sfide più importanti per il prossimo futuro dell’Italia, lo stesso Mario Draghi abbia avvallato la consulenza di una società esterna.
Ad aggravare la posizione del Ministro Franco vi sarebbe anche il fatto che sembra proprio che tale accordo sia stato raggiunto segretamente con il Ministero dell’Economia che avrebbe agito “con il favore delle tenebre”, usando un’espressione tanto cara all’ex Premier Giuseppe Conte e al suo tanto criticato esecutivo.
Anche la scelta di affidare il futuro del Paese nelle mani di McKinsey non sembra proprio felicissima, dato che la multinazionale americana in passato era finita al centro di feroci polemiche negli Stati Uniti, accusata di essere tra le maggiori responsabili della distruzione del ceto medio statunitense.
Non solo, negli U.S.A, McKinsey è una multinazionale ritenuta molto controversa. Per esempio in passato era stata condannata, per la sua collaborazione con l’azienda farmaceutica Purdue Pharma, a risarcire una cifra vicina ai 600 milioni di dollari per il suo ruolo attivo nell’epidemia di oppiacei, causa di diverse migliaia di morti ogni anno
Mario Draghi, e il suo Governo, sono chiamati ora a chiarire quali siano state le motivazioni che li hanno spinti ad affidare il futuro dell’Italia nelle mani di una società così controversa e, soprattutto, sono chiamati a spiegare perché “il Governo dei competenti” abbia avuto bisogno di agire segretamente senza rivelare le proprie ragioni prima al Parlamento e poi a tutti gli italiani.
Carlo Alberto Ribaudo