Luca Morisi, noto per essere stato l’artefice della macchina comunicativa di Matteo Salvini dal 2013, dando vita a quella che nell’immaginario collettivo è nota come “Bestia”, è indagato per cessione e detenzione di stupefacenti. La Procura di Verona lo avrebbe aggiunto alla lista degli indagati dopo il ritrovamento, nella sua cascina nel veronese, di una sostanza stupefacente liquida.
Qualche giorno fa, Morisi aveva annunciato le sue sostanziali “dimissioni” da capo della comunicazione social del leader della Lega, probabilmente per svincolare il suo assistito dai problemi giudiziari che ora lo stanno coinvolgendo. Le polemiche però non sono mancate, soprattutto per la propaganda fortemente anti-droga che lo stesso Morisi ha più volte fatto circolare per sostenere Salvini.
Quel Salvini che oggi pubblica un post con parole di ferma condanna ma anche molto distensive nei confronti del suo ormai ex spin doctor. “Quando un amico sbaglia e commette un errore che non ti aspetti, e Luca ha fatto male a se stesso più che ad altri, prima ti arrabbi con lui, e di brutto. Ma poi gli allunghi la mano, per aiutarlo a rialzarsi. Amicizia e lealtà per me sono la Vita. Ti voglio bene amico mio, su di me potrai contare. Sempre” scrive l’ex Ministro dell’Interno su Facebook, lasciando intendere una vicinanza personale a Morisi.
Tra i commenti, oltre a tanti elettori leghisti, anche un altro esponente noto del Carroccio fermamente anti-droga hanno espresso la vicinanza personale a Morisi. “Luca è una persona meravigliosa. Perché la Lega si distingue dagli altri partiti? Perché abbiamo un vero leader che non scarica gli amici nel momento del bisogno. Grazie Matteo” scrive Susanna Ceccardi, Europarlamentare e candidata lo scorso settembre alla Presidenza della Regione Toscana.
Non manca, da parte dei detrattori di Salvini, una certa ironia per questa vicenda: alcuni rinfacciano al leader della Lega l’ormai celebre episodio della citofonata a Bologna, nel corso della campagna elettorale per le Regionali dell’Emilia-Romagna in cui chiese, davanti alle telecamere, se il malcapitato citofonato fosse in realtà uno spacciatore. Altri invece riportano estratti di interviste o alcuni post in cui Salvini si schierò duramente contro lo spaccio di droga e l’uso di sostanze stupefacenti (“Spacci? Vai in galera“, oppure “La droga è morte, la droga non è mai la soluzione, la droga è m…a. Viva la VITA!“). Sicuramente, anche alla luce del dibattito che nei prossimi mesi sarà sempre più acceso in vista di un possibile referendum sulla cannabis legale, la storia di Morisi tornerà d’attualità.