Il sistema elettorale trentino, regolato dalla legge provinciale numero 2 del 5 marzo 2003, è di tipo proporzionale con correttivi in senso maggioritario: in sostanza sono garantiti premi di maggioranza con margini diversi a seconda del risultato e delle percentuali di voti raggiunti.
Il primo mini-premio di maggioranza scatta per la singola lista o il gruppo di liste che sostengono il candidato presidente risultato eletto: se non hanno raggiunto con i voti i 17 seggi questi gli vengono automaticamente attribuiti, oltre quello del presidente. 18 seggi su 35, però, non garantiscono certo la governabilità
La soglia da centrare per stare tranquilli è il 40% delle preferenze: in questo caso, infatti, al vincitore o ai vincitori vengono assegnati automaticamente 20 seggi, 21 con quello del presidente.
Se le liste ottengono più del 60 per cento, i seggi della maggioranza possono crescere proporzionalmente sino a 24 (compreso quello del Presidente).
Alla lista o al gruppo di liste collegate al candidato eletto presidente non possono comunque essere assegnati più di 23 seggi, oltre a quello del governatore. Di conseguenza alle liste non collegate al candidato eletto presidente spettano comunque almeno 11 seggi per garantire il cosiddetto “diritto di tribuna”.
Un seggio è attribuito alla lista che ha ottenuto il maggior numero di voti validi nei sette comuni ladini e – nell’ambito della lista – al candidato che ha ottenuto più preferenze.
Per ottenere un seggio in Consiglio provinciale servono circa 10mila voti (cifra media che cambia a seconda di quante persone sono andate a votare)
A differenza dell’Alto Adige, dove la maggioranza si forma in Consiglio che elegge il Presidente della Provincia, in Trentino sono gli elettori a votare direttamente il governatore.
Per quanto riguardalo scrutinio delle schede si procede prima con il presidente, poi con le liste e infine con le preferenze.
Per la formazione della giunta il Presidente potrà nominare 6 assessori scelti fra i consiglieri provinciali delle liste che lo hanno sostenuto e un assessore esterno.
Fonte: mutuato da RAI WEB