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22 ottobre: si ridisegnano gli equilibri, forse.

La campagna elettorale per il rinnovo del consiglio regionale del Trentino-Alto Adige è agli sgoccioli e, al netto delle solite comparsate dei “big romani” non ha riservato grossi colpi di scena quanto piuttosto una certa sensazione di incertezza.

Sicuramente Maurizio Fugatti, presidente uscente in lizza per una riconferma, sembrava e sembra essere il favorito con la sua coalizione, ma molte cose sono accadute nel corso di questi ultimi mesi che potrebbero influire, se non sul risultato finale, certamente sull’equilibrio delle forze politiche in gioco.

I contrasti all’interno di Fratelli d’Italia ed una certa stonata esuberanza su “temi social”, uno per tutti quello della gestione dei grandi carnivori, di alcuni candidati sono emersi gettando un velo di incertezza sul loro sostegno elettorale. Le difficili sfide che gli anni di pandemia hanno imposto alla sanità trentina ne hanno minato immagine e, sotto taluni aspetti la struttura. Tema pesante e delicato dove la critica della coalizione di centrosinistra ha puntato più di uno slogan. Complice anche l’informazione sottotono di quanto in effetti fatto. Un dato per tutti: insediare, con una azione veemente, la facoltà di medicina in Trentino getta le basi per una crescita strutturale e qualitativa di tutta la sanità locale negli anni a venire.

In sintesi una serie di grattacapi che potrebbero incidere sul risultato che emergerà dalle urne lunedì 23 ottobre. Giornata decisiva per conoscere il vincitore di questa tornata elettorale e, soprattutto, per capire quanto Fratelli d’Italia otterrà dopo il risultato dello scorso anno. La sfida nel centrodestra sarà interessante da seguire, con particolare attenzione a chi sarà il primo partito tra Fratelli d’Italia e la Lega ma senza sottovalutare la presenza de La Civica, molto radicata strutturata nelle valli.

Inoltre, non si può trascurare il dato del Movimento 5 Stelle, che nel 2018 ha ottenuto due consiglieri. Ma i tempi sono cambiati, molte personalità di spicco hanno lasciato il Movimento che ha definitivamente perso la propria immagine di “Movimento anti-sistema” fuori dagli schieramenti ed assumendo quella più vera di partito dalla struttura tradizionale che guarda a sinistra.

Un’ultima questione da tenere in considerazione riguarda la candidatura di Sergio Divina. Sarà interessante vedere quanto le liste a sostegno dell’ex leghista, nella sua nuova veste di anti-leghista, avranno inciso sull’esito delle elezioni e quanto avranno tolto voti a Fugatti e alla Lega posto che davvero in quel bacino elettorale vadano a pescare.

Appuntamento quindi a lunedì 23, anche per coloro che decidano di non votare delegando a tutti gli altri il proprio destino.

Raimondo Frau