“La viabilità tra le province di Trento e Vicenza è pregiudicata da una serie di fragilità e criticità annose e manifeste, che la frana del 12 gennaio scorso ha evidenziato e inasprito al punto che una soluzione alternativa e strutturale appare oggi l’unica opzione possibile”
Sono intervenuti con queste parole il presidente degli autotrasportatori di Confindustria Trento, Stefano Pedot e il presidente del Raggruppamento di Bassano del Grappa di Confindustria Vicenza, Alessandro Bordignon, che chiedono sul punto decisioni celeri e definitive.
La frana che ha interessato la SS47 all’altezza dell’abitato di San Marino, nel comune di Valbrenta, ha riportato d’attualità il già noto problema della viabilità in Valsugana. Per 45 giorni ANAS ha interdetto la strada statale a gran parte del traffico leggero e a quello pesante (più di 3,5 tonnellate di massa complessiva a pieno carico), costringendo quest’ultimo a servirsi o dell’alternativa autostradale – passando da Verona – o della opzione su viabilità ordinaria, utilizzando la SR 348 “Feltrina” e la SS 50 “del Grappa e Passo Rolle”, in entrambi i casi allungando notevolmente i tragitti ed aumentando i relativi costi.
Le riaperture parziali, disposte da ANAS dal 1° marzo per la carreggiata sud e dal 18 marzo per la carreggiata nord, non risolvono i problemi più gravi denunciati dalle imprese: possono infatti transitare solo i mezzi fino a 25 ton di massa complessiva a pieno carico, il che penalizza pesantemente sia gli operatori dell’autotrasporto merci, sia le aziende manifatturiere insediate in un ampio territorio posto tra la pedemontana vicentina e la Valsugana trentina.
Il sistema industriale delle due province è in forte sofferenza e non vi è certezza sui tempi ancora necessari per il completo ripristino del viadotto “del Pescatore” in località San Martino, che consentirà il transito, oggi interdetto, anche ai mezzi pesanti.
Confindustria Trento e Confindustria Vicenza sottolineano con forza come non ci si possa più accontentare del semplice ripristino della viabilità compromessa dalla frana del 12 gennaio, che tuttavia deve essere garantito al più presto. Sono, infatti, assolutamente necessari e non più rinviabili gli interventi di ammodernamento e messa in sicurezza della SS 47, previsti dal contratto di programma tra Ministero delle Infrastrutture ed ANAS approvato dal CIPE nel 2017 ed oggetto di un protocollo siglato tra ANAS e Regione Veneto l’anno successivo.
Inoltre, la vulnerabilità geologica dei luoghi, con le frane che hanno interessato non solo la SS 47, ma anche la SS/SP 350 “Valdastico”, compromettendo la circolazione lungo entrambe le infrastrutture di collegamento tra le province di Vicenza e di Trento, dimostrano anche ai più scettici la necessità di un nuovo corridoio infrastrutturale a servizio di questo territorio, delle sue comunità e dei relativi sistemi economico-produttivi.
“A tal riguardo Confindustria Trento e Confindustria Vicenza invitano la Provincia autonoma di Trento e la Regione Veneto a riprendere il confronto finalizzato alla definizione di una soluzione condivisa per il prolungamento a nord della A31-Valdastico. Nel contempo, le due Associazioni assicurano il loro impegno a fianco degli Enti locali del territorio per sollecitare le istituzioni superiori (Ministero competente, ANAS, Regione Veneto e Provincia autonoma di Trento) ad assumere quelle decisioni infrastrutturali che loro competono e che per troppo tempo sono mancate” hanno poi concluso i due presidenti.