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Attualità Politica

La nuova commissione Ue. Democrazia e scelte contro i consumatori

Abbiamo votato quest’anno per il Parlamento europeo ed abbiamo espresso una maggioranza che ha dato fiducia ad una nuova commissione guidata da Ursula von der Leyen

Abbiamo votato quest’anno per il Parlamento europeo ed abbiamo espresso una maggioranza che ha dato fiducia ad una nuova commissione guidata da Ursula von der Leyen: popolari, liberaldemocratici, socialdemocratici e verdi. In corso le trattative per i commissari, c’è stato lo scoglio, per la vicepresidenza esecutiva, per la socialista spagnola Teresa Ribeira e il conservatore Ecr italiano Raffaele Fitto. Soprattutto quest’ultimo, il cui gruppo non ha votato per il nuovo incarico a Von der Leyen… anche se il suo partito italiano (F.lli d’Italia) ha fatto sapere che, sdoganato Fitto, voterebbe a favore della nuova commissione.

Ora è stato raggiunto un accordo (1). Popolari (pro-Fitto anche se non del loro gruppo e contro Ribeira) da una parte e socialdemocratici e liberaldemocratici (pro-Ribeira e contro Fitto) dall’altra si sono messi d’accordo (non i Verdi, al momento): tu dai una cosa a me, io dò una cosa a te. Il voto finale del Parlamento, il 27 novembre, dovrebbe dare il lasciapassare definitivo. Vedremo.

A chi fa notare che in questo modo la commissione si è spostata a destra rispetto alla nomina di von der Leyen, visto che è possibile che in Parlamento ci sarà il voto di tutti i conservatori Ecr ma non quello dei Verdi, si replica che non è così. Uno degli aspetti “misteriosi” dei politici – per noi e tutti quelli che aumentano il partito del non-voto o continuano a votare con crescente disamore – è quando di fronte a 2+2=4 ci vogliono far credere che possa fare anche 5 o 3…. solo perché lo dicono loro.

Questa ampia (e di parte, la nostra) presentazione della vicenda, speriamo sia utile per far comprendere a chi ha magari solo ascoltato un sommario mediatico, qual è il contesto in cui nasce l’esecutivo che dovrà governare nei prossimi anni (su molte cose anche con poteri maggiori del nostro governo nazionale).

Noi siamo preoccupati per come nasce questo esecutivo.
In un contesto in cui si negano democrazia e chiarezza, dovrà affrontare le molto impegnative scadenze del Green Deal.
Soprattutto quelle relative alla fine dei motori a scoppio (2035) e al mercato delle auto elettriche. Al momento la Commissione sta tutelando solo i produttori europei ma non i consumatori: i dazi fino al 47% per i veicoli cinesi (2), fanno sì che sul mercato ci siano solo offerte ben oltre i portafogli dei consumatori medi. Non solo, ma i “privilegiati” produttori europei, vista la bassa domanda sono comunque in crisi. Il protezionismo sta quindi preparando un’economia che scontenterà produttori, consumatori, Green Deal e rapporti economici con un partner come la Cina. Al momento non sappiamo di decisioni (per esempio sulle materie prime) che possano far sì che l’industria europea del settore competa grossomodo alla pari coi cinesi.

Inoltre, cosa accadrà per il rapporto Ue/Mercosur (3), con due grandi produttori come Francia e Italia che non hanno intenzione di seguirlo? Anche qui i consumatori penalizzati?

Ulteriore, e non ultima, perla è la mancanza di determinazione che la Commissione sta mostrando nell’applicazione della direttiva Bolkestein sulla concorrenza (4): ha praticamente ceduto al protezionismo italiano (che ha violato dal 2006 tutte le norme in materia di spiagge demaniali) per una sorta di pax politica col governo italiano in carica.

Ci sono anche altre decisioni e politiche da mettere in atto (per esempio: continuiamo a portarci dietro la zavorra ungherese e a rifugiarci dietro la burocrazia per il via libera a Ucraina, Moldavia, Albania, Georgia, Turchia).
Se i presupposti del nostro esecutivo sono di questo tipo (che è bene ribadire: allontanano partecipazione e consenso dei cittadini)…. anche se sappiamo che qualcuno considera la politica come “lacrime e sangue”…. forse è il caso di cominciare a dire qualche NO e- forte raccomandazione – a prendere in considerazione il progetto di Mario Draghi per salvezza e rinascita della proposta europea.

1 – https://www.eunews.it/2024/11/20/commissione-ue-il-parlamento-ratifica-fitto-e-ribera-vice-presidenti-esecutivi/
2 – https://www.aduc.it/articolo/dazi+auto+elettriche+entra+vigore+protezionismo_38331.php
3 – https://www.aduc.it/editoriale/mercosur+politiche+italiane+contro+consumatori_38433.php
4 – https://www.aduc.it/articolo/violazione+bolkestein+ora+turno+confindustria_38376.php

Vincenzo Donvito Maxia . presidente Aduc