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La scommessa principale dell’Ue è il rispetto del Green Deal? Sembra di no!

Mentre la futura commissione Ue a guida Ursula von der Leyen si delizia con l’imbarco dei conservatori Ecr e buttando fuori i Verdi, con la complicità di Liberal Democratici e Socialdemocratici, si incrementa il fallimento del Green Deal.

Mentre la futura commissione Ue a guida Ursula von der Leyen si delizia con l’imbarco dei conservatori Ecr e buttando fuori i Verdi, con la complicità di Liberal Democratici e Socialdemocratici (1), si incrementa il fallimento del Green Deal.

Con la vicepresidenza esecutiva al conservatore Ecr Raffaele Fitto si accreditano le destre estreme europee, negazioniste climatiche che remano per continuare a valorizzare produzioni inquinanti con energie altrettanto inquinanti.

Allo stato dei fatti è compromessa la trasformazione dei veicoli con motori a combustione fossile con quelli a motori elettrici.

La mazzata è stata inflitta dalla commissione in essere, la cui eredità non solo verrà raccolta da quella entrante, ma con l’aggravio di determinanti presenze, nel nuovo esecutivo, che fanno ragione di vita il negazionismo climatico.

La strampalata politica di dazi fino al 47% per i veicoli cinesi al fine di favorire le produzioni europee non in grado di competere con quelle asiatiche, ha portato ad un forte ridimensionamento del mercato con veicoli che il consumatore medio non può permettersi. Dopo i primi segnali arrivati, per esempio, dalla Volkswagen tedesca in forte crisi, oggi è la volta di Northvolt (2) (il cui azionista di maggioranza è la stessa Volkswagen), produttore scedese di celle per batterie per veicoli elettrici, che ha presentato istanza di protezione fallimentare. Un colpo alle speranze dell’Europa che il suo attore più sviluppato nel settore possa ridurre la dipendenza delle case automobilistiche occidentali ai rivali cinesi. La domanda di veicoli elettrici cresce ad un livello molto inferiore rispetto alle previsioni, e la concorrenza della Cina, che controlla l’85% della produzione mondiale di celle per batterie (dati Agenzia Internazionale per l’Energia) resta agguerrita e
diventa dilaniante.

Crediamo che questa situazione sia alimentata dal fatto che la nuova commissione si sta orientando al compiacimento dei negazionisti climatici.
Ci sarà maggiore attenzione per far sì che le produzioni europee di veicoli elettrici siano il più possibile autosufficienti?

Ci sarà attenzione perché le produzioni europee possano competere con quelle cinesi (abbassando gli assurdi dazi oggi imposti e facilitando le produzioni oggi di fatto “appaltate” alla Cina) e quindi facilitare gli acquisti?

O si continuerà a prestare maggiore attenzione per finanziare le industrie inquinanti, i cui grandi sponsor sono proprio i negazionisti climatici?

Quando si scelgono certi equilibri, come oggi nella nuova commissione, si fanno o no questi ragionamenti?

Noi abbiamo l’impressione che questi ragionamenti si facciano, l’apparenza sia salva, la propaganda è alimentata, ma le scelte politiche consequenziali siano la loro negazione.

1 – https://www.aduc.it/editoriale/nuova+commissione+ue+democrazia+scelte+contro_38444.php

2 – https://euractiv.it/section/commercio-ed-economia-mondiale/news/la-svedese-northvolt-dichiara-bancarotta-un-duro-colpo-per-le-ambizioni-europee-sui-veicoli-elettrici/

Vincenzo Donvito Maxia – presidente Aduc