Tre spunte blu per segnalare chi fa uno screen al messaggio su Whatsapp? Per ora no e forse è un peccato. Anche quest’anno è ripartita la famosa fake news, una comunque delle tante, che riguarda il mondo Whatsapp. Abbandonata quella che per tanti anni riguardava il pagamento dell’app, è tempo per nuove forme di fake news. Così è ritornata in voga quella che riguarda l’introduzione di una terza spunta blu che segnalerebbe non solo la lettura di un messaggio, ma anche se qualcuno ha fatto uno screenshot della chat. Ma è davvero così? No, si tratta di una bufala.
La bufala della terza spunta blu su whatsapp non è l’unica in circolazione: negli anni passati si sentiva dire anche che sarebbe arrivata una notifica su Instagram dopo aver fatto lo screen delle storie altrui. I più intrepidi hanno però capito sin da subito che si trattava dell’ennesima fake news messa in circolo.
Diciamolo subito e chiaramente: WhatsApp non ha implementato questa funzione e non compare ancora alcun messaggio da parte dell’azienda a riguardo. A confermare anche ciò il noto sito Geopop che ha spiegato bene la vicenda. È una teoria che torna ciclicamente, alimentata da post virali e articoli che cercano di fare scalpore. Attualmente, le spunte di WhatsApp funzionano in modo molto semplice. Se appare una spunta grigia significa che il messaggio è stato inviato, se ne compaiono due grigie il messaggio è stato consegnato, mentre quando le due spunte diventano blu, significa che è stato letto, ma solo se il destinatario ha attivato le conferme di lettura. Non esistono altre varianti. La vera domanda è se però una simile cosa sia davvero dannosa.
Pensandoci bene, una funzione che avvisa quando qualcuno fa uno screenshot potrebbe non essere un’idea così assurda. Altre app, come Snapchat, già lo fanno per proteggere la privacy degli utenti. Sapere che qualcuno ha salvato un nostro messaggio potrebbe scoraggiare comportamenti scorretti, come la diffusione non autorizzata di chat o immagini private.
Inoltre, in Giappone esiste una regola interessante: gli smartphone devono emettere un suono quando viene scattata una foto. Questa misura è stata introdotta per prevenire scatti di nascosto e garantire un maggiore rispetto della privacy. Forse sarebbe utile pensare a soluzioni simili anche per altre applicazioni di messaggistica e semmai introdurre certe regole, già in uso in Giappone, anche in quell’Europa che tanto ama regolamentare.
La storia delle tre spunte blu è falsa, ma ci lascia con una riflessione importante: stiamo davvero proteggendo la nostra privacy nel mondo digitale? Al contempo, a margine di questa storia, ve ne è un’altra che è reale: si possono trascrivere in automatico i messaggi vocali. La notizia emersa lo scorso novembre è reale. In questo caso vi è proprio un comunicato stampa dell’azienda che spiega come fare: basta andare su Impostazioni > Chat > Trascrizioni dei messaggi vocali per attivare o disattivare facilmente le trascrizioni e selezionare la lingua di testo. Si può trascrivere un messaggio vocale tenendo premuto il messaggio e toccando “Trascrivi”.