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Scienze

Sogni marziani da buttare: non si può vivere nello spazio

Cose spaziali, nel vero senso della parola: preparatevi perché quello che i ricercatori hanno scoperto sui topi è davvero inquietante. Sembra che questi roditori abbiano sviluppato dei buchi nei femori a causa della loro struttura corporea dopo soli 36 giorni nello spazio. Un mese per dimezzare la propria massa corporea, non c’è nessuna speranza di fare viaggi dello stile “Destinazione Paradiso” perché in un mese saremmo già massacrati.

Mentre noi umani ci affidiamo principalmente alla nostra colonna vertebrale per sostenere il peso, nei topi sono le zampe a svolgere questo compito. La parte lombare della loro colonna vertebrale rimane intatta! Questo significa che la vera degradazione avviene proprio nelle ossa che sostengono il peso, per colpa non tanto della radioattività che è molto bassa, bensì della mancanza ovvero diversità di gravità, di forza gravitazionale. Forse per questo gli ALIENI sono diversi da noi, se esistono, ma di certo gli umani e gli esseri terrestri, nonostante le velleità, sono fatti per stare solo ed esclusivamente sulla Terra, non ci saranno pianeti per il Piano B.

E non finisce qui! I topi più giovani, quelli ancora in crescita, mostrano segni di ossificazione prematura. Questo vuol dire che la loro cartilagine si trasforma in osso prima del tempo, bloccando lo sviluppo.

Ora, se mettiamo insieme tutto questo con i gravi danni renali che alcuni studi recenti hanno evidenziato, tali da rendere necessario l’uso di dialisi per chi riesce a tornare da Marte e le mutazioni che aumentano il rischio di cancro, soprattutto intestinale, e malattie cardiovascolari, beh, la questione di diventare una specie multi planetaria finisce in una risata. Insomma, conquistare Marte potrebbe essere una cosa assolutamente inutile, pericolosa, costosa e forse possiamo anche pensare.. letale.

Tutto questo è stato pubblicato in un nuovo studio, “37-Day microgravity exposure in 16-Week female C57BL/6J mice is associated with bone loss specific to weight-bearing skeletal sites”, che possiamo cercare sulla rivista PloS ONE. Un disastro.

Martina Cecco

Riguardo l'autore

martinacecco

Giornalista e blogger. Collaboro con il web in rosa di Donnissima. Dirigo Secolo Trentino e Liberalcafé. Laureata in Filosofia presso l'Università degli Studi di Trento. Collaboro con un Progetto sperimentale di AI. Sto frequentando un master breve (Scuola di Liberalismo 2025) presso la Fondazione Luigi Einaudi.