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Uccide il padre per difendere la madre

Ha svolto egregiamente il suo ruolo di figlio, difendendo il fratellino minorenne e la mamma da un ingrato ospite, il babbo, che ormai da tempo aveva tradito e calpestato i sentimenti dell’intera famiglia, rientrando spesso ubriaco e costringendoli a stringersi di paura in una stanza da letto distante da lui.

L’uomo sarebbe dovuto restare nella sua stanza matrimoniale, da solo, dopo essere rientrato da una serata nei bar. Ha continuato a bere altre bottiglie da solo, si è caricato imprecando da solo, ma non si è messo a dormire come sarebbe dovuto essere. Non contento di aver fatto intorno a sé il deserto, è dovuto entrare in quel piccolo rifugio a spaventare, urlare, inveire contro i tre e contro la donna, che dopo tanta umiliazione per l’ennesima volta è stata violata nella sua integrità di madre.

Non ha retto a tanto dolore e si è difeso, usando l’arma che tutti teniamo in casa, un coltello, il figlio maggiore. Finisce così la prima parte di una brutta storia che vede protagonista una famiglia trentina originaria della Bosnia, che da Laives a Mezzocorona e Mezzolombardo aveva cercato una casa per vivere il futuro lontano dalla patria.

La seconda parte l’ha sostenuta davanti agli inquirenti in Procura, il ragazzo diciannovenne, dove si è mostrato adulto e responsabile, cosciente del fatto e collaborativo, tanto che è stato lasciato rientrare in famiglia, per rimanere uniti nella tragedia.

La vittima, la donna vessata, ora soffre tre volte: per le aggressioni, per l’omicidio da parte del figliolo e per i figlioli che restano senza un padre disamorevole. Il morto ha ricevuto di ritorno quanto ha insegnato. Il giovane e il fratello hanno davanti tanti anni per recuperare la fiducia negli esseri umani. Ma c’è molta speranza.

Una difesa del poco, che ha certamente salvato la mamma da un uomo che nessuno vorrebbe avere come marito, che pagherà se e quanto il dovuto, che porterà sempre nel cuore come un grande peso. Ma a volte si deve scegliere in fretta e non sempre si è pronti a fare la scelta giusta, se si resta soli di fronte al male.

Martina Cecco

Foto_CorriereAdriatico

Riguardo l'autore

martinacecco

Giornalista e blogger. Collaboro con il web in rosa di Donnissima. Dirigo Secolo Trentino e Liberalcafé. Laureata in Filosofia presso l'Università degli Studi di Trento. Collaboro con un Progetto sperimentale di AI. Sto frequentando un master breve (Scuola di Liberalismo 2025) presso la Fondazione Luigi Einaudi.