A sentire i politici, l’Italia sembra vivere due realtà parallele: per chi governa, siamo nel Paese del Bengodi; per l’opposizione, viviamo invece in un costante stato d’emergenza. La verità, come spesso accade, sta nel mezzo. Secondo le stime confermate dall’Istat per aprile, l’inflazione è cresciuta dell’1,9% rispetto all’anno precedente e dello 0,1% su marzo. Un andamento che, più che entusiasmante o preoccupante, suggerisce una sola parola: stagnazione.
A commentare il quadro economico nazionale e internazionale è Vincenzo Donvito Maxia, presidente dell’Aduc (Associazione per i Diritti degli Utenti e Consumatori), che sottolinea in una nota come l’Italia stia “galleggiando”, tra una lieve ripresa e la persistente mancanza di politiche strutturali. Secondo Donvito, “un po’ di inflazione può anche fare bene, ma non basta a risolvere i problemi cronici della nostra economia: debito pubblico in crescita, produzione industriale in calo costante e una marginalità preoccupante nel settore della Difesa”.
Energia ed effetto stagionale
Il calo dei prezzi energetici, pur non attribuibile direttamente a decisioni italiane, ha parzialmente compensato l’aumento di altri settori, come i trasporti (quasi triplicati) e il carrello della spesa, cresciuto del 2,6%. “È l’effetto dell’arrivo della bella stagione – continua Donvito – ma anche della consueta fragilità dei nostri mercati”. Tra gli esempi, l’attenzione mediatica sui prezzi delle ciliegie “non proprio eccelse”, controbilanciata dal calo dei prezzi delle fragole, “grazie a serre che sembrano funzionare come non mai”.
Europa e scenari globali: attesa e ambiguità
Lo scenario globale, secondo Aduc, resta incerto. “Tutte le minacce di dazi dagli Stati Uniti sono ancora al condizionale. Un giorno si parla di raddoppio, il giorno dopo arriva una smentita. Gli accordi Uk/Usa? Nulla di rivoluzionario”. Donvito richiama inoltre l’attenzione sul ruolo dell’Unione Europea, spesso sottovalutato anche dagli stessi governi nazionali. “Essere parte di un mercato da 450 milioni di persone non è affatto irrilevante. A Bruxelles qualcosa sembra muoversi, mentre a Roma l’impressione è che si resti fermi”.
In conclusione, l’Aduc invita a dare ascolto alle voci più autorevoli e lucide del panorama istituzionale, come quelle del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella e dell’ex governatore della Bce Mario Draghi, affinché l’Italia non si limiti a “galleggiare”, ma ritrovi una direzione economica solida e condivisa.
Fonti:
(1) Inflazione stabile ad aprile – Istat (Aduc)
(2) Dazi e Ucraina: siamo al punto di rottura? – Aduc