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Terzo mandato in Trentino, il governo impugna la legge provinciale

La questione del terzo mandato del Presidente della Provincia Autonoma di Trento non è più solo una partita locale. Il Consiglio dei Ministri, nella seduta del 17 maggio, ha deciso di impugnare la legge provinciale che consentirebbe al governatore Maurizio Fugatti di candidarsi per la terza volta consecutiva. La norma, approvata dal Consiglio della Provincia Autonoma di Trento nel marzo scorso, si scontra ora con un possibile stop costituzionale, aprendo un conflitto istituzionale di grande rilievo tra Roma e Trento.

Al centro del dibattito c’è la legge che limita i mandati dei presidenti delle province autonome a due consecutivi. Una norma dal forte valore simbolico, pensata per garantire il ricambio ai vertici e prevenire fenomeni di cristallizzazione del potere. Tuttavia, il contesto attuale e le sfide amministrative moderne portano molti osservatori a ritenerla ormai anacronistica.

Non meno significativa è la spaccatura interna registrata tra le file di Fratelli d’Italia. Il partito, a livello nazionale, si era dichiarato contrario al terzo mandato, mentre alcuni consiglieri trentini avevano invece sostenuto la proposta, mostrando una frattura interna tra centro e periferia.

A rendere ancora più acceso il dibattito è intervenuto anche Andrea de Bertoldi, deputato trentino della Lega e presidente di LCD, che ha criticato duramente la decisione del governo:

L’autonomia speciale del Trentino, tutelata a livello internazionale, ha competenza primaria anche in materia elettorale. L’impugnazione da parte del governo costituisce una palese violazione dello Statuto di Autonomia e della storica vocazione all’autogoverno della popolazione trentina. Comprendo nel merito le argomentazioni giuridiche, ma non le ritengo sufficienti per avallare una decisione che rappresenta un così palese affronto all’autonomia trentina. Essere a favore dell’autonomia solo quando è conveniente è una posizione incoerente”.

Se la Corte Costituzionale dovesse bocciare la legge provinciale, per Fugatti si chiuderebbe la strada verso una terza candidatura nel 2028, aprendo la sfida per la leadership del centrodestra in Trentino. Fratelli d’Italia, con l’uscita di scena dell’attuale presidente, potrebbe tentare di esprimere una propria figura di vertice per la Presidenza della Provincia.