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Terzo mandato Fugatti, la Lega Trentino: “Impugnativa è un attacco all’Autonomia”

Il Consiglio Direttivo della Lega Trentino per Salvini Premier ha preso posizione contro l’impugnativa della legge provinciale che consente il terzo mandato consecutivo al Presidente della Provincia. Durante la seduta del 20 maggio 2025, il direttivo ha parlato chiaramente di un attacco all’Autonomia speciale del Trentino-Alto Adige, sottolineando la matrice politica della decisione: “Voluta dai ministri di Fratelli d’Italia e Forza Italia”, affermano.

La posizione della Lega Trentino

A pochi giorni dalla decisione del Consiglio dei Ministri, la reazione della Lega Trentino è netta. La legge in questione, approvata lo scorso aprile, permetterebbe al presidente Maurizio Fugatti di candidarsi per un terzo mandato consecutivo, garantendo così – secondo la Lega – continuità amministrativa e stabilità istituzionale.

Il direttivo del partito ha quindi espresso pieno sostegno a Maurizio Fugatti, conferendogli un ampio mandato per adottare tutte le iniziative necessarie alla tutela della norma contestata. “È in gioco il diritto dei cittadini trentini a scegliere liberamente chi deve governare il proprio territorio”, affermano dalla Segreteria.

Difendere l’Autonomia e la stabilità

La Lega insiste anche sul valore politico della norma, pensata per “garantire la prosecuzione della buona amministrazione” e della squadra confermata nel 2023. “Serve un gesto importante da parte del Presidente – continua la nota – per difendere un principio fondamentale”.

Il partito ha infine assicurato che “appoggerà ogni scelta che il Presidente valuterà di fare nei prossimi giorni”, manifestando piena compattezza sul tema.

Il contesto politico e istituzionale

L’impugnativa della legge provinciale da parte del Consiglio dei Ministri ha sollevato un acceso dibattito politico.Secondo quanto riportato nella giornata di lunedì, il deputato Alessandro Urzì di Fratelli d’Italia ha definito l’impugnazione “una garanzia per il diritto elettorale dei cittadini”, mentre la Lega ha parlato di “violazione dei principi statutari della nostra autonomia”.

Il confronto ora si sposta in sede costituzionale, ma le sue implicazioni sono anche politiche. Se la norma venisse ritenuta illegittima, Maurizio Fugatti non potrebbe ricandidarsi nel 2028, aprendo a nuovi equilibri politici in Trentino. Se invece la Corte la ritenesse valida, si consoliderebbe una lettura più estensiva delle competenze delle Province autonome, in particolare in ambito elettorale.