E’ notizia delle ultime ore l’addio di Fitto a Forza Italia; addio che ha suscitato diverse polemiche, ma che ha stimolato anche a una seria riflessione all’interno del centrodestra.
Riflessione dovuta all’incredibile gioco di alleanze che l’area di centrodestra ha presentato per le Elezioni Regionali di fine Maggio. Da Nord a Sud, ogni regione presenta una situazione particolare.
In Veneto, infatti, a supporto di Zaia si collocano Lega, Forza Italia e Fratelli d’Italia, mentre Area Popolare si è schierata con Tosi. In Liguria, il centrodestra si presenta compatto al fianco di Toti, nella speranza di inserirsi nella lotta fratricida tra Paita (PD) e Pastorino (L’Altra Liguria).
Nell’Italia centrale, nelle “regioni rosse”, il gioco di alleanze è ancora più sottile. In Toscana la Lega e Fratelli d’Italia corrono insieme a Borghi, i forzisti appoggiano Mugnai, i centristi stanno con Lamioni. L’Umbria presenta la “triplice alleanza” FdI-FI-Lega per Ricci, con la particolare candidatura di Simone di Stefano, leader del movimento Sovranità. Nelle Marche, mentre la Lega e Fratelli d’Italia appoggiano Acquaroli, l’ex presidente della regione (Gian Mario Spacca), eletto per più di quindici anni nelle file del PD, ha trovato l’appoggio di Forza Italia.
In Campania, oltre alla separazione dei centristi (UdC con De Luca, NCD con Caldoro) bisogna registrare un sostanzioso raggruppamento di centro-destra insieme al presidente uscente Caldoro.
La situazione più spinosa, che ha poi comportato l’uscita di Fitto, è quella della Puglia. Se il PD ha presentato, tramite primarie, il sindaco di Bari Michele Emiliano, il centrodestra aveva accordi per presentare, uniti sotto la stessa bandiera, Francesco Schittulli. Tuttavia, proprio come cinque anni fa la candidatura “last-minute” con l’UdC ha comportato la vittoria di Vendola e del centro-sinistra, Adriana Poli Bortone è stata presentata per vie separate da Forza Italia. Il che ha scatenato reazioni pesantissime: anzitutto Fratelli d’Italia (partito nel quale la Poli Bortone è iscritta) ha screditato la propria esponente. E per tutta risposta Fitto, che molto aveva premuto per Schittulli, ha deciso di lasciare l’ovile berlusconiano per fondare la lista “Oltre con Fitto”.
Le regionali, viste da questa prospettiva, suonano più come una sorta di “primarie del centrodestra”. Vincerà lo schieramento unito (come in Liguria)? Reggerà l’alleanza con il centrosinistra nelle Marche? Quanto conterà la Lega nel nuovo orizzonte di destra? Sovranità riuscirà ad emergere? Forza Italia potrà ancora permettersi di fare la “voce grossa” in Puglia, rispetto agli uomini di Fitto?
Tutte domande alle quali solo i risultati, disponibili dal 1° Giugno, potranno rispondere.
Riccardo Ficara
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