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Ciccio e Franco: quando la comicità non ha trama

Franco Franchi e Ciccio Ingrassia (Franco Benenato e Francesco Ingrassia) sono due nomi di cui non ci si può certamente scordare: vecchie e nuovi generazioni non possono non aver sentito, almeno una volta, parlare di questa coppia comica.

Amati o criticati, Ciccio e Franco sono riusciti a strappare sorrisi e risate per anni, collaborando insieme in più di 100 film a fianco di altre grandi personalità del cinema, come Totò, Domenico Modugno, Vittorio Gassman e Vincent Price.

Se si sfogliassero le pagine della loro vita, si vedrebbe quanto questi due attori avessero in comune. Entrambi palermitani, Franco era il quarto di tredici figli, mentre Ciccio il quarto di cinque. Ciccio riuscì a malapena a terminare le elementari, svolgendo in seguito dei piccoli lavoretti che gli consentivano di contribuire un poco alla misera economia famigliare. Nel 1938 divenne calzolaio e nel frattempo si dedicava alla sua grande passione: il teatro.
Franco, invece, non riuscendo ad ottenere neppure la licenza elementare, si dedicò subito al lavoro, svolgendo diverse mansioni: dall’artigiano, al garzone in pasticceria, al facchino in stazione. Nei momenti peggiori, si vide costretto a delinquere compiendo piccoli furti che lo portarono in carcere nel 1950.

Le condizioni di povertà in cui navigavano Ciccio e Franco erano quelle di tutta la regione siciliana: molti, infatti, emigravano al nord in cerca di fortuna, come i genitori di Franco. Restando a Palermo, Franco cercò di farsi conoscere girando per la città come banditore e suonando la grancassa, attirando l’attenzione del pubblico e soprattutto di Salvatore Polara, un musicista napoletano che lo inserì nel suo gruppo. Esibendosi in tutta la Sicilia, spettacolo dopo spettacolo nacque il suo primo personaggio: Ciccio Ferraù. Si divertiva a imitare i personaggi più famosi di quegli anni, come Totò, Benito Mussolini e Adolf Hitler. Il suo cavallo di battaglia era sicuramente la mimica facciale, amata soprattutto dal giovane pubblico.

Ciccio, mentre cercava di guadagnarsi da vivere con lavori disparati come il calzolaio, barbiere, falegname e salumiere, si esibiva contemporaneamente in alcune cerimonie private riprendendo alcune gag di Totò, gettonatissimo a quei tempi, incuriosendo e divertendo fin da subito il pubblico di ogni età.
Il suo colpo di fortuna arrivò nel 1944 quando, dopo una lunga frequentazione del Bar degli Artisti, dove si riunivano alcune celebrità, venne notato da Enzo Andronico, che lo inviterà insieme a tale Ciampolo a formare il trio Sgambetta.

Per la coppia Franco e Ciccio ci sarà da aspettare ancora qualche anno, negli anni 50: un giorno Ciccio Ingrassia, già famoso, incontrò per le strade di Palermo, quasi per caso, il suo futuro compagno di sketch Franco Franchi.

A prima vista, si potrebbe dire che Franco e Ciccio potessero essere considerati gli Stanlio e Ollio italiani, ma soltanto per la questione fisica e caratteriale dei due personaggi: in entrambe le coppie, uno era più intelligente dell’altro.
Tuttavia se si scavasse più in profondità, si noterebbe una grande differenza: mentre le trame cinematografiche di Stanlio e Ollio erano più corpose e elaborate, quelle di Ciccio e Franco restavano deboli e inconsistenti, spesso non seguivano nemmeno un filo logico. Questo è anche il motivo principale per cui i loro film venivano considerati dalla critica “di serie B”. Un’altra differenza tra le due coppie comiche è l’interscambiabilità dei ruoli tra Ciccio e Franco: solitamente Ciccio impersonava il più intelligente, ma a volte accadeva anche il contrario, attirando ancora di più l’attenzione del pubblico.

Dal 1960 per i successivi 10 anni, Ciccio e Franco sfornarono fino a sei, sette film all’anno, raggiungendo una popolarità internazionale che li strappò via dalla povertà. Vestirono i panni più disparati, realizzando scenette sia teatrali che cinematografiche indimenticabili, come quella del dialogo medico-paziente o dell’insegnante che chiama alla lavagna lo studente.

Sebbene i loro film ruotassero attorno alla pura e semplice comicità, data appunto più dalle parodie e dalle singole battute, che non da una trama vera e propria, il successo che riscossero restò immutato per anni, suscitando nella critica un cambio di rotta: ad oggi, infatti, la coppia è stata rivalutata e inserita tra le più importanti e influenti del grande cinema italiano.

Melissa Toti Buratti.

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