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Economia

Civettini presenta un'interrogazione per tutelare il latte trentino

“Attualmente il Latte trentino è giustamente tutelato e distinto, nella distribuzione, da quelli che è il latte di sola lavorazione trentina, in caso affermativo in che cosa consiste – a livello di commercializzazione – siffatta distinzione?” Questa è la domanda posta dal Consigliere di Civica Trentina Claudio Civettini alla Giunta provinciale in merito alla tutela del latte Made in Trentino.

Del resto il latte italiano è da anni al centro di un feroce dibattito agroalimentare che vede contrapposti da una parte coloro che puntano a un mercato dei latticini europei dall’altra quelli che invece vogliono preservare le caratteristiche alimentari locali.  Basti pensare alle lotte da parte dei COBAS nei confronti delle quote latte e alla mucca Ercolina. Allora si discuteva sulle quote latte e sui vincoli imposti dall’Unione Europea.  Da quelle proteste sono comunque passati molti anni e le quote latte a partire dal 1° aprile 2015 sono state abolite. Il latte, centro nevralgico per l’allevamento di bovini, rimane sempre al centro della politica nazionale. Oggigiorno in un mercato comunitario la concorrenza dilaga e questa spesso svantaggia i produttori nostrani che sono costretti a vendere il prodotto delle proprie mucche a prezzi stracciati.

Un problema che riguarda anche il Trentino e il consigliere Claudio Civettini ha presentato una giornata di oggi un’interrogazione in merito alla provenienza del latte lavorato in Provincia. Nei fatti si vuole sapere con l’interrogazione quante aziende locali lavorano latte a kilometro 0 e quante invece, usando lo stesso riferimenti al territorio provinciale, seguono processi di lavorazione di latte provenienti persino dall’estero.

Civettini  rispetta pienamente la “libertà, correttezza produttiva, rispetto della formula commerciale e di ogni altra scelta imprenditoriale”, al contempo questo sistema di libera concorrenza comunitaria danneggia il mercato territoriale.  “Tali metodologie – ricorda l’esponente di Civica Trentina – portano alla strozzatura di un mercato interno di produzione, perché assolutamente non competitivo con qualche produzione di origine europea, magari dell’est, senza regole certe come quello cui devono sottostare i nostri allevatori, nella classificazione dei tipi di latte e delle proprietà organolettiche”.

Il rischio è che molte aziende locali usino una quantità veramente importante di latte della Germania, operazione del tutto legittima, ma è chiaro che in questo modo qualcuno, anche al di fuori del Trentino, potrebbe credere di acquistare latte di produzione trentina quando di trentina in questo caso, in realtà, c’è solamente la lavorazione.

Claudio Civettini ritiene quindi la necessità, da parte della Giunta provinciale, di chiarire se attualmente il Latte trentino è giustamente tutelato e distinto, nella distribuzione, da quelli che è il latte di sola lavorazione trentina, in caso affermativo in che cosa consiste – a livello di commercializzazione – siffatta distinzione mentre, in caso così non sia, con quali strumenti ed entro quali tempistiche si intende intervenire affinché il consumatore sia messo effettivamente nelle condizioni, a differenza di quanto avviene oggi, di sapere quanto acquista Latte trentino, per così dire, al 100%.