Mancano ormai pochi mesi alle elezioni provinciali del Trentino e nel centrodestra fervono i preparativi per presentare le liste in quella che sarà un’occasione d’oro per strappare al centrosinistra la provincia.
Se la Lega può andare tranquilla, forte del suo 25-30%, chi ha davanti una grande possibilità di emergere è Fratelli d’Italia che, con l’elezione al Senato di Andrea de Bertoldi in una sfida all’ultimo voto con Franco Panizza, ha rilanciato le sue ambizioni con percentuali che non si vedevano dall’epoca dorata di Alleanza Nazionale.
Per poter ottenere un buon risultato, però, il partito retto da Giorgia Meloni non deve rinunciare a quelle persone che in Trentino hanno sempre speso molto del loro tempo per far crescere il movimento. Non deve rinunciare a quelle persone che possono convogliare entusiasmo, attivismo e voti.
Non deve rinunciare a personalità che sono da sempre validi esponenti capaci di mantenere saldo il gruppo nel corso degli anni; non deve rinunciare a chi è stato primo della fila in molte battaglie contro l’immigrazione clandestina, la sicurezza e in difesa della religione cattolica.
Ma non deve rinunciare soprattutto a Federico Secchi, Sindaco di Avio, in precedenza ViceSindaco, e da anni al lavoro per quelle battaglie tanto care alla destra come lo stop all’accoglienza incontrollata. Il nome di Secchi salì alla ribalta nel 2015, quando fu l’unico Sindaco in tutta la Provincia Autonoma di Trento a rifiutare l’arrivo di profughi nel proprio Comune, suscitando le parole di stima e ringraziamento da parte di Salvini e Meloni.
Secchi, inoltre, è uno dei giovani su cui Alleanza Nazionale fece grandi progetti sin dagli anni 2000 e non ha mai smesso di lavorare, sia a livello personale sia a livello amministrativo, per offrire una proposta nettamente alternativa e identitaria al centrosinistra autonomista al Governo della Provincia. Il no ai profughi ha dimostrato che Secchi è una persona non disposta a sacrificare il benessere dei cittadini per ottenere qualche premio da parte della politica di Governo, pertanto un uomo come lui in Provincia potrebbe solo che dimostrare che il “cambiamento” tanto decantato nella formazione del Governo nazionale c’è e vira fortemente verso il Sovranismo locale.
Sembra evidente dunque che una lista provinciale di Fratelli d’Italia non potrà che partire da nomi come quello di Secchi, da queste idee, da questo coraggio e da questo entusiasmo. Perché il principale valore del partito erede di Alleanza Nazionale e di una tradizione identitaria che si deve contraddistinguere per il coraggio nel presentare le proprie idee e i propri esponenti.