“I tamponigratis per chi non vuole vaccinarsi? Mi ricordano i condoni per chi non paga le tasse. E i fessi poi saremmo sempre noi.” A dichiararlo, e a ribadirlo sui social, l’attuale Segretario del Partito Democratico, Enrico Letta.
La dichiarazione, che arriva a pochi giorni dagli accesi scontri – che fanno seguito alle violenti azioni di alcuni infiltrati di sabato scorso contro la CGIL – riaccendono il dibattito e lo scontro sia dentro che fuori i palazzi del potere. Mentre molti cittadini e lavoratori, a partire dai portuali, chiedono legittimamente e nel pieno del loro diritto costituzionale, manifestando e scioperando, che i tamponi siano gratuiti (poiché non vi è alcun obbligo a livello statale del vaccino anti Covid-19, se non indirettamente tramite l’utilizzo del green pass, strumento inizialmente pensato in Ue solo per potersi muovere liberamente tra gli Stati membri), Letta ribadisce come questa richiesta non abbia alcun senso essendo i vaccini gratuiti. Sarebbe dunque un ulteriore costo stimato per il bilancio dello Stato (calcolato in 600 milioni al mese), che secondo il segretario Dem si potrebbe evitare. Poiché, apparirebbe come un condono.
Peccato che lo stesso segretario del PD dimentichi come, proprio lui, nel 2013, ne abbia avvallato uno con il suo Governo. Con il decreto-legge n. 102 del 31 agosto 2013 – poi convertito in legge a ottobre di quell’anno – il Governo Letta decise, di fatto, come sottolineato anche da Pagella Politica, di estendere alle società condannate in primo grado dalla Corte dei Conti la cosiddetta “definizione agevolata” con il fisco, ossia la possibilità di estinguere il proprio debito pagandone solo una parte. Quello che di fatto era un vero e proprio condono – perché permetteva di sanare un debito con lo sconto – vide l’opposizione in Parlamento soprattutto del Movimento 5 stelle, ma anche di alcuni esponenti del Pd.
Anche l’attuale governo Draghi, ci tiene a rimarcare Pagella Politica, pagina di debunking molto seguita dai social, ribadisce come l’attuale esecutivo, sostenuto dal Pd, ha approvato un condono con il decreto “Sostegni”, eliminando i debiti con il fisco entro i 5 mila euro per i contribuenti con un reddito fino a 30 mila euro. Quindi perché non farlo anche questa volta?
di Giuseppe Papalia