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Berlusconi ristrizza l’occhio a Putin: “Ecco come si convince Zelensky”

Nuovo capitolo nel Berlusconi pacifista che, secondo quanto riportato da Open, ha affermato nel nuovo libro di Vespa alla domanda su se si possa arrivare ad un armistizio: «Forse: solo se a un certo punto l’Ucraina capisse di non poter più contare sulle armi e sugli aiuti e se, invece, l’Occidente promettesse di fornirle centinaia di miliardi di dollari per la ricostruzione delle sue città devastate dalla guerra. In questo caso Zelensky, forse, potrebbe accettare di sedersi al tavolo per una trattativa». Difficile dire se la dichiarazione peserà sul sostegno ai prossimi decreti di invio di armi, in preparazione da parte del governo Meloni.

Una frase pesante ma che è perfettamente in linea con il Cavaliere di questi ultimi tempi, disponibile a trovare in qualche modo una soluzione ad una guerra che ogni giorno che passa rischia di diventare sempre più sanguinosa e sempre più nucleare. Su quest’ultimo passaggio poi è da tenere alta la considerazione sul fatto che questa parola non deve essere essere in alcun modo normalizzata perchè l’uomo potrebbe non più riprendersi da un’ecatombe del genere.

Del resto la questione qua non è tanto essere atlantisti ed europeisti o meno, sappiamo benissimo e tutti che Berlusconi e Tajani lo sono stati, lo sono e lo saranno fino al midollo, quanto piuttosto far leva su tutta quella fetta di italiani che silenziosamente sono contrari ai sostegni dati all’Ucraina e che in fin dei conti stimano Putin. Italiani che sono sempre più preoccupati anche dalle conseguenze economiche della guerra, conseguenze che – nolenti o volenti – si ripercuotono anche sulle aziende del Cavaliere.

Convinto che Putin sia “un uomo di pace”, Berlusconi racconta ancora al giornalista di Porta a Porta che aveva provato a chiamare il leader russo due volte a inizio guerra e che dopo non ha più insistito. Le bottiglie di Lambrusco e di vodka, al centro di uno degli audio pubblicati da La Presse usciti dalla riunione dei forzisti, invece sono stati presentati da lui come “uno scherzo”. Berlusconi racconta infatti che, dopo aver raccontato ai suoi deputati delle lettere di auguri, uno gli chiese se lui e Putin si fossero fatti dei regali e che lui rispose divertito: “Sì certo venti bottiglie di vodka e venti di lambrusco”. Ma tutti, spiega, avevano capito “che scherzavo”.

M.S.