Massimo Boldi è intervenuto ai microfoni di Rai Radio2 nel corso del format “I Lunatici”, condotto da Roberto Arduini e Andrea Di Ciancio, in diretta dal lunedì al venerdì notte dalla mezzanotte alle quattro, live anche su Rai 2 tra l’una e le due e venti circa.
L’attore ha parlato un po’ di se: “Siamo ancora dentro alla situazione del Covid, per questo non sono riuscito neanche quest’anno a preparare il film di Natale. Però l’anno prossimo lo faremo. Adesso dobbiamo anche pensare a quello che vuole il pubblico, sono cambiati i meccanismi, il gusto della gente. Io mi sono svegliato da un sogno lungo due anni e mezzo e mi trovo sinceramente in una città diversa, nuova, dove le nuove generazioni hanno addirittura cambiato professione. Dalla pandemia non siamo ancora usciti. Come sta la gente? Io dico uno slogan: l’Italia s’è rotta. Come si rompe un’automobile. SI è rotta l’Italia, la devono aggiustare con la colla. Speriamo che trovino la colla giusta”.
Sui film di Natale: “Inizia tutto con il Film che ho fatto con De Laurentis. Era il 1990, è passato quasi un quarto di secolo. Insieme a Christian De Sica avevamo già fatto Yuppies. Il primo approccio con De Sica andò benissimo. Lui faceva il cantante, io il batterista. Se c’è mai stata gelosia? Sì, sì! Come si supera? Dandosi quattro calci nel sedere a testa. De Sica è un signore, io sono Braccio Di Ferro, parlo parlo ma poi non faccio niente. E finisce lì. Ogni tanto ci sentiamo. Quanto c’è di Massimo Boldi nel personaggio che interpreto nei film di Natale? Tanto. Non sono mai uscito dal binario. Sono andato su un binario morto per poco, ma poi sono tornato. Infatti questi ultimi due anni e mezzo sono stati duri”.
Ancora Boldi: “Non immaginavo che avrei fatto l’attore da piccolo. Mi piacevano molto le bambine. Io stavo sempre in classe mista, ero sempre insieme alle bambine. Poi quando ho iniziato a fare le feste con i ragazzi della scuola, gli altri limonavano e io mettevo su i dischi. Se non avessi fatto l’attore forse avrei fatto il lavoro che faceva il mio papà, le decorazioni per la pasticceria”
Sulle donne: “Il primo amore? Si chiamava Adriana, ma fu un palo. Ma il vero amore è stata solo mia moglie. Quella vera. Siamo stati sposati 33 anni. Quando è morta sono stato male. Non so come si superi un lutto del genere, so che ce l’ho fatta grazie alle mie tre figlie e alla mia famiglia. Io e mia moglie ci siamo conosciuti in un bar latteria che avevo in gestione negli anni ’70. Lei faceva l’impiegata lì vicino, scendeva per bere un cappuccio, fare colazione. L’ho notata e le ho chiesto il numero, però fu lei a telefonarmi. Marisa mi ha scelto prima che diventassi famoso e popolare. E’ bello, è raro. Il successo alcune volte ha rischiato di farmi perdere la testa. Donne che mi si sono buttate addosso? Tutte super belle, ma io sono sempre riuscito a tenere le distanze. Fino a un certo punto. La mia vita è stata sempre felice. Il periodo meno bello è legato alla malattia di mia moglie”.
Su Berlusconi: “Siamo molto amici. L’ho conosciuto a casa di Bettino Craxi a Milano. Non ero ancora famoso. Facemmo un accordo quella sera e iniziai a lavorare con lui. Era sempre molto brillante”.
Sulla televisione: “La tv mi ha dato il primo successo, ma oggi non ho più voglia di fare una televisione che non esiste”.
Sul Milan: “Sono un grande tifoso, quest’anno lo vedo benissimo. Calciatori conosciuti? Quasi tutti quelli che stavano a Milano”.