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Un’orsa vale una persona?

Tante proposte per l’orsa JJ4, tutte di buon cuore, significa che il progetto Life Ursus ha funzionato molto più di quanto non sembri adesso, di fronte a questi tragici eventi. Vi sono però alcuni errori di percezione piuttosto gravi e grossolani. Non si tratta di ignoranza, ma si tratta di story telling emozionale, che non serve a niente, ma intrattiene e aiuta a scaricare la tensione. Si parla spesso di realtà percepita e di realtà fattuale, l’ambito è quello.

ABBATTERE – Si discute di abbattere o meno un’orsa con tre cuccioli, naturalmente è un’azione irreversibile, motivata dal fatto che è previsto dal PACOBACE in taluni casi. Qui c’è un primo modo di vivere i fatti che è devastante e sbagliato. L’obiettivo NON E’ vendicare la morte di Andrea e non è FARE GIUSTIZIA, l’obiettivo è garantire la sicurezza delle persone residenti nella zona interessata e in generale mantenere fermo il punto su un piano di gestione dell’orso in Trentino. Molti pareri si sono incontrati e scontrati, perché in sé, al momento, l’orsa JJ4, è monitorata e al sicuro, per sé e per tutti. In questo frangente l’orsa NON E’ PIU’ un pericolo. Vi sono state delle proposte per accoglierla, ma perché siano attuabili servono: il parere del TAR, modificare il PACOBACE. Chi amministra un territorio non può muoversi a caso senza avere una normativa di appoggio in mano. Certamente possono snellirsi i tempi, ma non a colpi di LIKE, tutto è sempre provvisorio, non serve il panico, non serve la rabbia, non serve la fretta.

I TRENTINI NON SONO IGNORANTI ASSASSINI – Si discute di spostare 70 orsi o addirittura di abbatterli, parrà assurdo, ma il fatto di non aver legiferato in materia tra il termine del progetto Life Ursus ed oggi obbliga a legiferare, perché non esiste nessuna normativa che preveda cosa fare degli orsi che sono ipoteticamente in esubero, per cui si tratta di politica, non sono linee programmatiche. NON TROVIAMO alcuna indicazione per il concetto di esubero e non si possono spostare gli orsi senza prima aver scritto un protocollo basato su un progetto. INUTILE quindi scaldarsi e agitarsi. Servono molti anni per arrivare a un nuovo progetto di questo genere, non sono decisioni che possono essere prese da qui a giugno, quando si apriranno le stagioni del turismo e della montagna. Bisogna basarsi su quello che si può fare.

IL TRENTINO HA MOLTE ZONE LIBERE DA ORSI – Esiste una vera e propria emergenza orso? La statistica è una disciplina interessante, ma per effetto statistico non possiamo parlare in generale, caso per caso esistono fattori probabilistici, è qui che serve un servizio puntuale, che possa dire alla cittadinanza, caso per caso, come comportarsi. Questo dato probabilmente è stato il più carente, come pare emergere, perché non si era a conoscenza della presenza dei tre cuccioli e della orsa innervosita. E sarebbe anche da verificare come mai. Il servizio che si occupa di questo esiste, si tratta del servizio degli Enti parco e del servizio forestale, ma pochi lo usano, pochi chiedono PRIMA di muoversi, di dire e di fare. Un’abitudine da cambiare.

NOI AMIAMO GLI ANIMALI – Il Trentino desidera aumentare la presenza dei grandi carnivori? Anche in questo caso siamo di fronte a molte diverse posizioni: ci sono coloro che difendono questi progetti e coloro che non li accettano, di fatto però persiste una grande confusione, perché i lupi non sono STANZIALI in quanto migrano per territori a branco indipendentemente dal luogo in cui nascono, i cinghiali tendenzialmente sono localizzati nelle zone dove possono trovare facile alimentazione, gli orsi presidiano il loro territorio come se fosse una loro zona, ma non è raro che possano anche trovarsi in zone antropizzate. Per farsi una buona idea della situazione, però, esiste il presidio del MUSE che si occupa da anni di dare informazioni proprio su questo.

GLI ORSI SONO STATI TROPPO CARICATURIZZATI A GIOCATTOLO – La più grave percezione ERRATA però persiste nel rendere umano l’animale: è certamente vero che l’orso in generale ha una ottima percezione intellettiva, anche se è sensibile a rumori e oggetti, anche se può avere problemi per cui diventa individualmente pericoloso, ma è anche altrettanto vero che non esiste la volontarietà di convivenza con l’uomo da parte dell’orso. Traducendo l’argomento: l’uomo può adattarsi all’orso, convivere nel senso di capire come vivere in un luogo dell’orso, capire come comportarsi ed empatizzare con l’orso. L’orso, però, impara in modo diverso: impara ad attraversare la strada senza essere investito, lo insegna ai suoi cuccioli, impara a frequentare fattorie e malghe per nutrirsi, E TUTTO IL RESTO, ma non lo fa con la volontarietà di “fare conoscenza” bensì per distinguere se può o meno fare delle cose. Sta in questo il nostro errore: siamo convinti che, se siamo in pace e amiamo la fauna, la fauna ami noi. Questo è piuttosto infantile, nonché falso.

IMPARARE A GESTIRSI – Siamo protetti abbastanza? Secondo gli esperti siamo in grado di vivere nella zona dell’orso in sicurezza, personalmente, ma è un parere personale, credo di no. Non siamo informati, non abbiamo strumenti per monitorare l’orso e sapere dove si trova, abbiamo tante incertezze specialmente, in questo frangente, abbiamo anche contro chi vuol farsi giustizia da solo, magari girando armato perché ha paura, niente di peggio per farsi male. Credo che, da parte della amministrazione locale, serva prima di tutto un bel giro di eventi per parlare di come comportarsi e di cosa fare in presenza di orsi, come proteggere le case, come edificare, come scacciare l’orso e come frequentare i boschi in sicurezza, nonché come proteggersi. E’ abbastanza precario che, in tutto il mondo, gli esperti spieghino come, in caso di emergenza, solo lo spray anti orso è la risposta, mentre in Trentino non se ne sente parlare e anzi è vietato. Credo che sia sbagliato. Nessuno ha intenzione di accecare orsi per gioco e credo che in quel caso nessuno difenderà chi venisse sbranato, ma in questo caso la responsabilità è di tutti, perché stiamo zitti e non ci lamentiamo di essere completamente ignari di come comportarci. E non va bene.

Martina Cecco

Riguardo l'autore

martinacecco

Giornalista e blogger. Collaboro con il web in rosa di Donnissima. Dirigo Secolo Trentino e Liberalcafé. Laureata in Filosofia presso l'Università degli Studi di Trento. Collaboro con un Progetto sperimentale di AI.