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Il Post It: Elkann…sso vuoi?

Conosco la geografia: il Bel Paese è una penisola verticale bagnata da 4 mari, possiamo definirlo un rettangolo stretto dove ad ovest scorre la costa tirrenica e ad est l’adriatica. Per andare a Foggia, città rimastami nel cuore nella quale ho lavorato nei primi anni 90, possiamo recarci in treno o in automobile. In aereo no, seppure esista un aeroporto in Viale degli Aviatori non è adatto per gli aerei di linea. In auto, scendendo dal nord, abbiamo l’alternativa di passare da Bologna, proseguendo per l’autostrada adriatica e uscendo a Poggio Imperiale, oppure da Roma. In quest’ultimo caso, giocoforza, a Salerno proseguiamo per Candela per poi immettersi in una superstrada fino a Foggia. Più o meno identica è la tratta ferroviaria. L’ho detto: conosco la geografia. Conosco pure Proust e non confondo un capitolo per un altro del suo “La ricerca del tempo perduto”. Mi do un tono: Recherche du temps perdu, Je parle et écris en français Però non leggo il Financial Times, semplicemente perché non ho denaro da investire.

Quando mi recavo a Foggia andavo in treno. Viaggiavo in seconda classe con la mia 24 ore ed un trolley dove infilavo di tutto, premendo con forza per chiudere la cerniera, portando sottobraccio il giornale dove scrivevo e la Gazzetta dello Sport per tenermi informato sulla mia squadra del cuore. I vagoni, negli anni 90, erano divisi in scompartimenti dove potevi incontrare le persone più disparate delle classi sociali. E conoscerle. Quando qualcuno aveva qualcosa d’interessante da raccontare, dalla valigetta, estraevo la Bic ed il Moleskin prendendo appunti. Andavo fiero del Moleskin, una specie di libretto antico chiuso con un elastico usato pure da Van Gogh ed Hemingway dove, si dice, scrisse l’immortale “Il vecchio e il mare”. Mi piaceva, e mi piace ancora, parlare con la gente comune. Solo così puoi conoscere le loro aspettative, il loro pensieri, i loro sogni, le loro soluzioni.

Ed io prendevo nota, appuntavo, deducevo, ma senza contraddire. Questione di rispetto. Sono nato e cresciuto in una casa popolare dove il Valore del sociale è una conquista dovuta alla fatica e con tanto sudore, non l’ho mai dimenticato. Anche per questo sto a sinistra più della sinistra perché «Se parliamo di Dio, Patria e Famiglia, non c’è nessuno più a destra di noi. Se parliamo di Stato Sociale, non c’è nessuno più a sinistra di noi

Marco Vannucci