Home » Con una mela perdemmo il Paradiso Terrestre, ma per una pèsca abbiamo perso la ragione, e se la bambina?
Attualità Post-it Vannucci

Con una mela perdemmo il Paradiso Terrestre, ma per una pèsca abbiamo perso la ragione, e se la bambina?

Non farò finta di cadere dal pero: la pubblicità della Esselunga l’ho vista apprezzandola per la garbatezza con la quale tratta un argomento importante, ovvero il dolore dei figli per la separazione dei genitori, un messaggio dritto al cuore malgrado gli strilli dei soliti noti pronti ad invocare lo scandalo arrampicandosi sui diritti acquisiti di una società egoista.

Nelle ultime settimane, nel Belpaese, non s’è parlato di altro tra favorevoli e contrari, tra vignette anche di pessimo gusto uscite a go go, e chissenefrega della benzina alle stelle, dell’aumento incontrollato dei beni di prima necessità, dei poveri sempre più poveri. Il nemico è l’Esselunga, dagli all’untore! Un can can pazzesco, come se la famiglia tradizionale fosse un maledetto simbolo da distruggere quanto prima.

E vissero divorziati e contenti, sarebbe da dire. E lo dicono coloro i quali, dell’amore, ne hanno fatto bandiera. A chiacchiere, aggiungo. Un amore che amore non è ma solo lucro. Ammetto una vena di malignità, chiedendo: tutto questo circo Barnum sarebbe accaduto se la pèsca l’avesse donata l’altro papà o l’altra mamma? E’ questo che vorrebbero i cosiddetti proseliti dell’amore politically correct?

Prima o poi, quel bambino, dirà mamma anche lui ma la mamma non ci sarà.

Mi spiego meglio: se la bambina fosse la “figlia” di due uomini, o due donne, la sinistra sarebbe salita sul pulpito della contestazione? Ah, ho scritto appositamente “figlia” tra virgolette perché i figli, piaccia o non a lor signori, nascono dall’accoppiamento tra un uomo ed una donna. Strillate quanto volete, ma non mi convincerete mai nel farmi credere normale quel che non normale non è.

Non è e non sarà mai e di questi nuovi Semiramide, ché di libitio fe lecito in sua legge, me ne frego!

Marco Vannucci

Tags