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Editoriali

Elezioni Europee: battersi fino alla fine

L’Italia sarebbe il III paese per numero di elettori in Europa, peccato che due terzi di italiani non abbiano in testa abbastanza idee per andare a votare e che il terzo rimanente, in questa tornata, abbia deciso di abdicare in favore delle nazioni estere, con una campagna elettorale degna di un venditore di padelle improntata al qualunquismo e agli interessi di quartiere.

Un gravissimo errore, che viene pompato ai massimi livelli dai partiti interessati a non creare confusione nella attuale leadership, se non vi sta bene l’Europa com’è diventata, un crogiuolo di autocompiacenti lecchini, è il momento di votare.

In compenso, nazioni che a livello di demografia contano come il due di picche in governo di denari, come Malta, Belgio e Austria, mandano al voto anche i sedicenni, fanno come la Germania, che Uber alles da tempo è l’ospite ospitante in questo fazzolettone di terra che geograficamente andrebbe ancora più ad est, ma che per questioni storiche parte dalle coste Atlantiche e arriva fino alle aderenti ex comuniste. Si ricorderanno i meno giovani che l’Europa iniziava con gli Urali..

Insomma, pare che le elezioni europee, quelli che non contano niente, le combattano con i denti, mentre gli italiani, che sono parte fondante della CECA (1951) e del G6 (1975), se ne fregano.

Complimenti perché ci sono in ballo due guerre, una transizione energetica e le grandi infrastrutture, in parole povere, se vince il gruppo che NON volete, la vostra vita vi farà schifo per le prossime 3 generazioni; quindi decidete pure di non decidere, ma questa volta è una bella botta.

Riguardo l'autore

martinacecco

Giornalista e blogger. Collaboro con il web in rosa di Donnissima. Dirigo Secolo Trentino e Liberalcafé. Laureata in Filosofia presso l'Università degli Studi di Trento. Collaboro con un Progetto sperimentale di AI.