Scenario da ‘’guerra fredda’’ nel mondo. E’ così che si apre il G7 con Russia, Cina sempre più nemici. Cosa rischia l’Italia con una tensione alle stelle?
La ‘’guerra fredda’’ nel mondo alla ricerca di nuovi equilibri? Stando alle dichiarazioni dei grandi leader il clima non sembrerebbe proprio pacifico. Stati Uniti, Cina e Russia dominano la scena globale con le loro avverse ambizioni. La Russia di Putin è ai livelli più bassi nelle relazioni con Washington e l’Unione Europea. La Cina incomincia ad avere lo stesso tracciato, con le ultime decisioni prese dalla Commissione Europea di innalzare i dazi sulle importazioni di merci dalla Cina. In una cornice così complessa delle relazioni internazionali e con una ripresa economica tutta ancora da costruire, cosa può rischiare l’Italia con il ritorno di una ‘’guerra fredda di tipo commerciale’’ con la Cina e lo spettro di una ‘’guerra militare’’ con la Russia?
Il Mondo bloccato in una nuova ‘’guerra fredda’’ col timore di una ‘’guerra militare’’: perché?
Tensione e clima piuttosto avverso tra le potenze mondiali: Russia e Cina, da una parte e USA e Unione Europea, dall’altra. E in vena di ritorsioni economiche e politiche che stanno facendo piombare il mondo in una nuova guerra che da fredda può benissimo divenire calda.
Gli indizi arrivano tutti dalle ultime mosse delle potenze e dal G7.
I leader del Gruppo dei Sette riuniti da oggi in Italia discuteranno sulla guerra militare Russia-Ucraina ma anche su piani per contrastare gli sforzi della Cina nell’acquisire influenza in tutto il mondo oltre al sostegno alla Federazione Russa e, forse, come ritorsione le potenze del G7 mireranno a lanciare un’iniziativa infrastrutturale coordinata per i Paesi in via di sviluppo come risposta ai progetti finanziari cinesi già attivi in diverse aeree del mondo. L’intento statunitense è chiaro: ottenere l’appoggio, soprattutto dell’Unione Europea, per isolare la Cina e la Federazione Russa a livello economico-commerciale. In realtà l’UE nicchia, visto che con Pechino ha intenzione di dialogare, come l’ambizioso accordo per gli investimenti – Comprehensive Agreement on Investment – avviato a fine 2020 ha in parte evidenziato. Con le sanzioni applicate alla Federazione Russa, nella globalizzazione sempre più spietata, il mercato asiatico è importante per le stesse imprese europee ma gli USA, però, insistono sull’isolamento di Pechino, dopo aver ottenuto quello della Federazione Russa. Il clima da guerra fredda è completo. Il rischio che si corre in questa tensione crescente è alto: le armi sono sempre di più dazi e pratiche protezionistiche che minacciano anche l’Italia.
Cosa rischia l’Italia con tensioni USA-Cina-Russia?
Nella faticosa strada del rilancio economico, l’accentuarsi di relazioni fredde e conflittuali tra le potenze del mondo potrebbe costare cara all’Italia, cosa che può succedere all’export italiano con un aumento dei dazi per i prodotti importati dalla Cina. Il motivo è semplice: la rivalità si sta giocando sul filo commerciale, con dazi e tariffe pronte ad aumentare. D’altronde, il nostro Paese è già colpito nell’esportazione con il ‘’blocco’’ verso la Federazione Russa, già colpito anche verso gli USA con un +25% di dazi sull’export per la digital tax. E adesso la Cina. Un crescendo di ritorsioni protezionistiche che vede coinvolti USA e Unione Europea e Cina che, alla fine, potrebbe essere deleterio per il rilancio del tessuto imprenditoriale italiano.
Le grandi potenze stanno correndo per accaparrarsi materie prime introvabili, chip in costante carenza, predominio tecnologico. Se la ricetta è farsi una guerra protezionistica per assumere il dominio, anche il sistema Italia, assetato di commodity, potrebbe subire gravi danni.
Marco Affatigato